Fondazione Pino Pascali

Museo di Arte Contemporanea a Polignano a Mare

Pino Pascali, artista poliedrico e uno dei più importanti esponenti dell’arte italiana e internazionale durante gli anni Sessanta, nacque a Bari da genitori di Polignano a Mare il 19 ottobre del 1935.  
 
Fotografia di Claudio Abate "Pino Pascali. Ragno", 1968. GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, Torino.

Morì a soli 32 anni a Roma in seguito a un’incidente di moto e fu sepolto a Polignano a Mare. Oggi nel piccolo comune pugliese, con meno di 18.000 abitanti, grazie alla passione e la volontà di onorare l’artista scomparso esiste il Museo Pino Pascali. Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali, ne è la fautrice.

La nascita del Museo Pino Pascali risale al 1998, a seguito di un importante lascito da parte della famiglia di opere e cimeli appartenuti all’artista.

In quell’occasione fu organizzata una mostra retrospettiva e antologica su Pascali e da allora è stata incessante l’attività di eventi ed esposizioni. Nel 2010 il Museo si trasforma in Fondazione Pino Pascali, compartecipata dalla Regione Puglia e dal Comune di Polignano a Mare. Dal 2012 la sede della Fondazione è un ex Mattatoio comunale a strapiombo sulla scogliera di Polignano, la casa sul mare che Pascali tanto desiderava. 
Il Caffè Letterario al Museo Pino Pascali. Foto di Marino Colucci.

Nel 2013 alla Fondazione è stato assegnato il Primo Premio come Miglior Fondazione d’Arte Contemporanea d’Italia. Nello stesso anno prendono il via le manifestazioni espositive con una grande mostra antologica di Pino Pascali, a cura di Achille Bonito Oliva e Pietro Marino, in occasione del trentennale della scomparsa dell’artista avvenuta nel 1968.
Venne anche istituito il Premio Pino Pascali a Polignano a Mare nel 1969 dai genitori dell’artista, Franco e Lucia Pascali, per onorare la memoria del figlio. La presidentessa del Premio, Palma Bucarelli e successivamente Bruno Mantura e Italo Faldi, soprintendenti della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, nominavano i membri della giuria, tra i quali ci fu Giulio Carlo Argan. Ma poi, a causa della morte dei genitori di Pascali, il premio fu interrotto.

Con l’istituzione del Museo nel 1998 il prestigioso Premio Pino Pascali per l’arte contemporanea, di respiro internazionale,   è stato ripristinato grazie al finanziamento pubblico della Regione Puglia e del Comune di Polignano a Mare e assegnato ogni anno a un artista o a un personaggio del mondo dell’arte, selezionato tra una rosa di nomi proposti da una giuria di esperti, storici e critici d’arte nominata di volta in volta dalla direttrice del Museo. 

Sino ad oggi numerosi artisti e critici d’arte di fama internazionale hanno ricevuto il premio: 

Nello spirito originario del Premio, si cerca di privilegiare l’attitudine e la predisposizione “pascaliana” verso la multimedialità e l’uso di più linguaggi e tecniche espressive. 

Il Premio oggi consiste in una grande mostra personale dell’artista vincitore nel Museo Pascali con relativa pubblicazione di un catalogo monografico, nell’acquisto di un’opera dell’artista vincitore, che entra così a far parte della Collezione di opere in esposizione permanente del Museo, e nella consegna, durante la cerimonia del Premio, di una statuetta di ceramica bianca, riproduzione della scultura Coda di balena di Pino Pascali, realizzata dall’Istituto Statale d’Arte di Bari.
Hans Op De Beeck, Vanitas Table, 2016. L'artista belga fu il vincitore della XX edizione del Premio Pino Pascali nel 2017

Così oggi, oltre al nucleo fondativo delle opere di Pascali, la Fondazione Museo espone lavori dei più significativi artisti pugliesi e le opere degli artisti vincitori del premio annuale, figure di spicco del panorama artistico contemporaneo tra i quali i belgi Hans Op de Beck e Jan Fabre, la svedese Natalie Djurberg, il cinese  Zhang Huan, gli inglesi Matt Collishaw e i fratelli Jake & Dinos Chapman, l’albanese Adrian Paci, il gruppo russo AES+F, la tedesca Christiane Löhr e gli italiani Fabrizio Plessi, Studio Azzurro e Bertozzi & Casoni. Nel 2021, l’ultima edizione del premio è stato assegnata all’autore e artista ghanese Ibrahim Mahama.


Si ringrazia per la collaborazione:   Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma,   GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino,   Fondazione Torino Musei,  GAMeC - Galleria d'arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.