Le civiltà classiche futuro dell`Europa

La cultura classica fondamento dell'identità europea

Puntata speciale di GAP (Generazioni alla prova), realizzata da Francesco Iannello, in occasione della fase finale della seconda edizione delle Olimpiadi di Lingue e Civiltà Classiche, un progetto della Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica del Ministero dell'Istruzione, che si è svolta a Napoli dal 28 al 31 maggio 2013.

I vincitori dei certamina, nazionali e locali di tutta Italia, si sono incontrati per una competizione, che costituisce ogni anno una nuova importante occasione di approfondimento culturale sul mondo classico, sulle sue lingue e la sua storia. Giovani studenti e accademici a confronto sul tema delle civiltà classiche come radice comune ed unificante dell’identità europea e sull'importanza del ritorno ad una visione unitaria del sapere, che superi la separazione tra cultura umanistica e scientifica.
Le opinioni dei giovanissimi protagonisti delle Olimpiadi si confrontano con quelle dei professori del Comitato dei Garanti: Paolo Fedeli, accademico dei Lincei, Franco Montanari, grecista dell’Università di Genova, Renzo Tosi, grecista dell’Università di Bologna, Giovanni Polara, latinista dell’Università di Napoli Federico II e Giuliano Pisani dell’Associazione Italiana di Cultura Classica.
L'attore e regista Michele Placido, ospite della cerimonia di premiazione, legge alla folta platea di giovani riunita nella storica Sala dei Baroni in Castel Nuovo a Napoli, le straordinarie pagine del Discorso di Pericle agli ateniesi di Tucidide.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.