Intelligenza artificiale e finzione

Si può ingannare un computer? 

Bruno Moroncini affronta il tema dell'intelligenza artificiale e della possibilità di paragonare una macchina alla mente umana, trattando tre questioni fondamentali. La prima è quella della tecnica, in fondo il computer non è altro che un momento molto complesso e sviluppato della tecnica in generale e da questo punto di vista non è dissimile da qualsiasi altro strumento inventato dall’uomo. La seconda è quella della differenza tra la macchina e la mente, fondata sull’automatismo da un lato e sulla libertà dall’altro e che va decostruita. La terza è che se ciò che specifica l’essere umano è la capacità di ingannare l’altro:

se noi riuscissimo a dimostrare che anche la macchina è in grado di ingannare l’uomo, allora non ci sarebbe più differenza tra la macchina e l’essere umano. 

 
Bruno Moroncini ha insegnato Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Salerno. Tra le sue pubblicazioni: La comunità e l’invenzione (Cronopio, 2001); Il sorriso di Antigone. Frammenti per una storia del tragico moderno (Filema, 2004); Sull’amore. Jacques Lacan e il Simposio di Platone (Cronopio, 2005); Il discorso e la cenere. Il compito della filosofia dopo Auschwitz (Quodlibet, 2006); L’autobiografia della vita malata (Moretti & Vitali, 2008); Walter Benjamin e la moralità del moderno (Cronopio, 2009); Gli amici non si danno del tu (Cronopio, 2011); Il lavoro del lutto: materialismo, politica e rivoluzione in Walter Benjamin (Mimesis, 2014); L’etica della cenere. Tre variazioni su Jacques Derrida (Inschibboleth, 2015), Perdono, giustizia, crudeltà. Figure dell’indecostruibile in Jacques Derrida (Cronopio, 2016).