Natalino Irti. Diritto e tecnica 

Dialogo con Emanuele Severino 

Nel video Natalino Irti, intervistato a Roma nell’ottobre 2021, parla del Dialogo su diritto e tecnica, scritto con il filosofo Emanuele Severino e pubblicato da Laterza nel 2001.

In sintesi, secondo Severino, la tecnica domina il mondo manipola la natura e gli uomini ed essa stessa genera una propria normatività, che sovrasta qualsiasi regola positiva statale, mentre, secondo Irti, c’è una pluralità di potenze nel mondo e il diritto è una potenza che può anche frenare e orientare gli strumenti tecnici. 

Oggi, a distanza di venti anni, forse avevamo ragione entrambi: aveva ragione il filosofo nel descrivere l’immane potenza della tecnica, aveva in qualche misura ragione anche il giurista nel riservare al diritto una sfera autonoma di azione. 

Io considero l’incontro con Emanuele Severino uno dei più importanti e proficui della mia vita intellettuale. 


Irti sostiene che non sia fondata una concezione puramente strumentale della tecnica, che al contrario entra in modo costitutivo nella nostra vita. Si pensi soltanto alla prosa dei messaggini telematici: il telefonino impone in questo caso la propria logica anche ai  modi espressivi dell’uomo. 

Si tratta di stabilire tra noi e la tecnica un rapporto che definirei di nuovo umanesimo, considerando la tecnica come una creatura dell’uomo, non come qualcosa che è fuori e contro di lui. Secondo una linea che nasce dal Rinascimento, la tecnica appartiene al mondo che l’uomo va costruendo nel corso della propria storia, non è un nemico. 


Natalino Irti, Accademico dei Lincei, è professore emerito di Diritto privato presso l’Università di Roma “La Sapienza” e Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli. Nei suoi studi ha elaborato un’originale interpretazione del codice civile inteso come luogo privilegiato in cui si stratifica il plusvalore politico in grado di difendere diritti e interessi dei cittadini nelle epoche di crisi istituzionali. Tra i suoi libri: Dialogo su diritto e tecnica (con E. Severino, Roma-Bari 2001); Norma e luoghi. Problemi di geo-diritto (Roma-Bari 2001); Nichilismo giuridico (Roma-Bari 2004); Il salvagente della forma (Roma-Bari 2007); La tenaglia. Difesa dell’ideologia politica (Roma-Bari 2008); Diritto senza verità (Roma-Bari 2011); L’uso giuridico della natura (Roma-Bari 2013); Del salire in politica. Il problema tecnocrazia (Torino 2014); Un diritto incalcolabile (Torino 2016); Elogio del diritto (con M. Cacciari, con un saggio di W. Wilhelm Jaeger, Milano 2019); Tradizione e modernità dello Istituto Italiano per gli Studi Storici (Roma-Bari 2019); Riconoscersi nella parola (Bologna 2020); Viaggio tra gli obbedienti (Milano 2021).