Raffaele Mariano e l'hegelismo napoletano

Mauro Cascio

In questo video Mauro Cascio ci parla di Raffaele Mariano (1840-1912), in occasione della pubblicazione, per Mimesis, del suo La filosofia contemporanea in Italia. Studi hegeliani.

Raffaele Mariano (1840-1912) è il filosofo che ha raccolto l’eredità di Augusto Vera e quindi il compito di studiare e approfondire la tradizione degli studi hegeliani in Italia. La filosofia forte, quella che sa tornare ad affermarsi sull’ “immane potenza del negativo”, è l’unica risposta possibile ad un “pessimismo, che volgarmente si manifesta, come uno sconforto generale, uno scontento triste del presente” a un “agitarsi nel vuoto, un cercar vano a tentoni qualcosa di stabile e di certo, che dia pace e quiete all’anima affaticata dallo incessante lavorio distruggitore e ricostruttore continuo della scienza e della critica”.

Hanno chiamato Hegel il Cristo del pensiero. 
Il pensiero è davvero un'incarnazione 
e la più alta incarnazione della verità nel mondo. 
Ma la dottrina di Cristo aveva bisogno di discepoli e apostoli 
per diffondersi nel mondo e penetrare negli spiriti. 
Vera, secondo noi, è il più grande apostolo dell' hegelismo


La filosofia hegeliana, ai tempi quasi estinta in Germania, che ne è stata la culla, “si è rianimata con i caldi raggi del sole di Napoli” e, in nome del Sistema, cioè un articolato organizzarsi e corrispondersi dei saperi, torna a dire la sua, con una visione critica del reale, a partire dall’idea assoluta della Logica. Anche sul lato religioso, andando a sottolineare gli aspetti teoretici dietro i dogmi del cattolicesimo e cercando di correre ai ripari contro la disillusione ateo-materialista di sapore illuministico e le importazioni acritiche dall’Oriente di filosofie facili e di moda. Come quella Helena Blavatsky, che Mariano definisce "ciarlatana impostora", cui si unì un americano, il colonnello Olcott, un "fanatico illuso e fantasioso". Tra i primi a introdurre l'oriente in ambito filosofico ci fu Arturo Schopenhauer

Del Buddismo ei si fece sostenitore accanito, raffigurandoselo destinato a spargere sulla povera umanità balsamo e conforto, e a salvarla dalle tribolazioni dell'esistenza e della miseria della realtà.  


Mariano si è confrontato anche con la politica del suo tempo. Importante il concetto di Stato Lo Stato non si impone all'individuo, non è un "carabiniere" come lo crede Stuart-Mill, ma si costituisce delle libertà di ciascuno. È una visione opposta a quella di Benedetto Croce, per il quale lo Stato non è entità, ma un "complesso mobile di svariate relazioni tra individui". È invece una struttura armonica, senza strappi, rotture, dissonanze.

Fine vero e culminante della vita e della società non è l'individuo, non è il bene o la libertà dell'individuo, ma è la socievolezza stessa, è la libertà, è il bene del tutto, o, se è l'individuo, non lo è come tale, come atomo cioè esclusivo ed egoista, ma come parte, come elemento integrante dell'organismo sociale [...] Hegel ha con ragione chiamato lo Stato il Dio terreno e reale, il processo divino nel mondo. Con queste parole egli esprime una intuizione veramente profonda, né egli ci invita all'adorazione di uno Stato panteista, di uno Stato che faccia e assorba e annulli tutto, di uno Stato dal quale, come si usa motteggiare, dipenderebbe la pioggia e il sereno.


Anche Mariano, insomma, in maniera del tutto simile a quanto avrebbe fatto anche Benedetto Croce, si impegna a capire cosa è vivo e cosa è morto dell'idealismo assoluto. Lo fa in maniera estesa in un'opera significativa del 1908, pubblicata a Firenze e intitolata Dall'idealismo nuovo a quello di Hegel. Motivi, risonanze e variazioni sulle dottrine hegeliane. Un'opera che in qualche modo è il suo testamento, la definizione di un impegno che era partito almeno dal 1865 con Lassalle e il suo Eraclito. Saggio sulla filosofia hegeliana e dall'anno successivo con Il Risorgimento italiano secondo i principi della filosofia della storia.

Mauro Cascio, filosofo, è impegnato negli ultimi anni in una fitta produzione saggistica, proponendo soprattutto curatele su studi hegeliani, con particolare riferimento alla Logica (McTaggart, Noël) e alla ricezione del pensiero idealista nella Napoli dell’Ottocento (Vera, Mariano). Tra i suoi ultimi lavori “Una storia senza fine” di F.W. Carové