Un Concerto per Luigi Boccherini

Celebrato a Lucca il 278° anniversario della nascita del Maestro

Promosso dall’Associazione Musicale Lucchese, un Concerto per Luigi Boccherini dall'Auditorium dell'Istituto Superiore di Studi Musicali "Luigi Boccherini" di Lucca, storico conservatorio della città, in occasione del 278° anniversario della nascita del Maestro (Lucca, 19 febbraio 1743).

All’inizio degli anni Settanta [del XVIII sec.] Boccherini si pone ancora ad armi pari accanto ad Haydn e Mozart per dono melodico, maturità tecnica nel trattamento del quartetto, varietà linguistica, entusiastica apertura ai valori contemporanei
Giorgio Pestelli, storico della musica

Il concerto è introdotto da Marco Cattani, presidente dell’Associazione Musicale Lucchese, e da Marco Mangani, musicologo, presidente del Centro studi "Luigi Boccherini" e docente presso l’Università degli Studi di Firenze.

Luigi Boccherini (1743-1805) compie i primi studi nella scuola del Seminario di San Giovanni in Lucca, per poi perfezionarsi in violoncello a Roma con Giovanni Battista Costanzi tra la fine del 1753 e l'inizio del 1756. Con il padre, contrabbassista, inizia, all’età di tredici anni, la carriera di virtuoso, che lo porterà fino Vienna e presso le Corti Elettorali tedesche. Nel 1764, è assunto come violoncellista nella Cappella di Stato lucchese, ma, a partire dal 1766, risulterebbe, da alcune fonti, la sua partecipazione al Quartetto Toscano con i violinisti Filippo Manfredi, Pietro Nardini e Giuseppe Cambini, mentre sono attestate con certezza numerose tournée in duo con il solo Manfredi.

Dal 1768, Boccherini si trasferisce in Spagna, assunto in qualità di “Compositore Virtuoso al Servizio di Sua Altezza Reale Don Luis Infante” dove resterà fino al 1786, quando Federico Guglielmo, il futuro re di Prussia, lo nomina suo compositore. Alla fine del 1797, il suo protettore muore, ma, nel 1802, trova un ultimo mecenate in Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone.

Luigi Boccherini muore il 28 maggio 1805, all'età di sessantadue anni.

PROGRAMMA

LUIGI BOCCHERINI (1743-1805)
Quartettino in Sol magg. op. 44 n° 4, G 223, La tiranna.
Presto; Tempo di minuetto – Trio – Tempo di minuetto.

Stabilitosi in Spagna nel 1768, il lucchese Luigi Boccherini subì sempre il fascino delle danze, delle canzoni e delle musiche di strada della sua terra d’elezione: la sua musica da camera risulta perciò caratterizzata da una rete di citazioni più o meno esplicite, che rinviano al Fandango, alla Seguidilla, alla Follia e, più in generale, ai moduli ritmici e armonici della musica spagnola. Secondo l’autografo, il Quartettino G 223 sarebbe stato composto nel 1792, quando Boccherini era compositore di camera “a distanza” del re di Prussia, ma le datazioni boccheriniane non sono sempre affidabili. Nessun dubbio sussiste, invece, sul fatto che sia stato lo stesso Boccherini a intitolare il brano La tiranna, con un esplicito riferimento, ancora una volta, a una danza popolare molto in voga nella Madrid di quegli anni. Assai meno probabile è che il titolo derivi dall’attrice María del Rosario Fernández, detta “la Tiranna”, che fu immortalata da Francisco Goya: costei si muoveva in un ambito teatrale “aulico” assai lontano dagli interessi di Boccherini.

Quintetto in Sib maggiore per pianoforte e archi op. 57 n° 2, G 414.
Allegro moderato; Minuetto (tempo giusto); Adagio; Finale (allegro un poco vivace).

Secondo la stampa dell’epoca, la musica di Boccherini era molto apprezzata nella Francia postrivoluzionaria degli anni del Direttorio (1794-1799). Avuta notizia di tale successo, il compositore pensò di consacrare alla Nazione Francese la sua seconda raccolta di sei quintetti con pianoforte, che nel luglio del 1799 fu inviata, con tanto di lettera dedicatoria, al drammaturgo e uomo politico Marie-Joseph Chénier (fratello del decapitato André immortalato dall’opera di Umberto Giordano). La raccolta finì poi in mano al Segretario della Repubblica, Joseph-Jean Lagarde, un personaggio non certo integerrimo. Forse a causa dei rivolgimenti politici conseguenti all’avvento di Napoleone, Boccherini non ebbe la gioia di veder pubblicati questi quintetti; fu lo stesso Lagarde, divenuto prima bonapartista convinto, poi zelante funzionario della Restaurazione, a far pubblicare postuma la raccolta nel 1820. Il quintetto qui proposto, G 414, esiste anche nella versione con chitarra, che lo stesso Boccherini aveva destinato al virtuoso dilettante Marchese de Benavent.

Quartetto Guadagnini
Fabrizio Zoffoli e Cristina Papini: violini
Matteo Rocchi: viola
Alessandra Cefaliello: violoncello

Simone Soldati:  pianoforte

Nato nel 2012, dopo appena due anni, il Quartetto Guadagnini ha vinto il premio Piero Farulli ed è diventato tra le più promettenti formazioni cameristiche d’Europa, dedite al grande repertorio quartettistico classico e romantico, con particolare attenzione al repertorio del Novecento. Tra le collaborazioni artistiche più importanti, quelle con Beatrice Rana, il Quartetto di Cremona, Avi Avital, Krzysztof Jablonski, Gabriele Pieranunzi e Giorgia Tomassi.

Presente nelle Stagioni di prestigiose Istituzioni, Simone Soldati ha suonato con Enrico Bronzi, Mario Brunello, Monika Leskovar, Andrea Lucchesini, Stefan Milenkovich, Marcello Nardis, Quartetto della Scala, Massimo Polidori, Gabriele Ragghianti, Susanna Rigacci, Danilo Rossi, Marco Rizzi, Giovanni Sollima. Ha studiato con Francesco Cipriano ed è stato poi a lungo allievo di Andrea Lucchesini. Dal 2014, è direttore artistico dell’Associazione Musicale Lucchese. È docente all’ISSM “Luigi Boccherini” di Lucca.

Presidente del Centro studi Luigi Boccherini, Marco Mangani è docente di Musicologia e Storia della Musica all’Università di Firenze e direttore della Rivista italiana di musicologia, organo ufficiale della società italiana di musicologia. Ha scritto saggi sulla polifonia del Rinascimento, sulla musica strumentale italiana del Settecento e sul jazz. Dal 2005, fa parte del comitato scientifico del Centro Studi Luigi Boccherini.