Louis Armstrong: l'irresistibile bisogno di scrivere

Intervista a Stefano Zenni

Probabilmente, fatta eccezione per gli “addetti ai lavori”, sono in pochi a sapere che Louis Armstrong (1901-1971) amava scrivere. E i suoi scritti stupiscono anche i suoi fan più accesi. 

Il “bisogno” di scrivere si manifesta nel trombettista jazz più noto e amato del mondo fin dalla gioventù e non lo abbandonerà mai. Quando viaggia, assieme all’inseparabile strumento Satchmo porta sempre con sé una macchina per scrivere o, almeno, una penna.

Sei anche uno scrittore, Louis?
Diavolo! Sono un lampo a due dita sulla mia macchina per scrivere portatile

Gli scritti di Armstrong sfatano, innanzitutto, il pregiudizio del “negro” ignorante, quello dello schiavo analfabeta, sempre sorridente e pronto a compiacere i bianchi. E sorprendono per varietà, stile e creatività, che si esprimono anche attraverso un uso singolarissimo dei segni grafici e un ritmo guidato esclusivamente da principi musicali e comunicativi.

Mi spiace di dover scrivere questa lettera con la penna, ma ieri, quando sono arrivato all’aeroporto di Las Vegas, la Mia macchina per scrivere è caduta dalla cima del mucchio di bagagli che erano sul carrello, E la “Scossa” si è Tirata Dietro’ tutto. Tch, Tch, non è Una Scocciatura? E sì che volevo swingarti” di brutto di Ticchettii
Louis Armstrong

Nel 1988, dopo l’apertura della casa-museo nel Queens, a New York, il critico Gary Giddins può leggere i memoriali di Louis Armstrong, una selezione dei quali sarà data alle stampe dieci anni dopo, a cura di Thomas Brothers. Dell’antologia, finalmente proposta in traduzione italiana, ci parla, in questa intervista, lo storico del jazz Stefano Zenni.

Stefano Zenni, curatore dell’edizione italiana della raccolta di scritti di Louis Armstrong, insegna "Storia del jazz e della musica afroamericana", "Analisi delle forme compositive jazz" e "Storia della musica applicata alle immagini" presso il Conservatorio di Bologna ed è docente a contratto presso il Conservatorio di Firenze. È stato fondatore e presidente della Società Italiana di Musicologia Afroamericana (SIdMA) e direttore artistico del Torino Jazz Festival dal 2013 al 2017. Ha pubblicato importanti libri su Louis Armstrong, Herbie Hancock, Miles Davis, Charles Mingus ed è stato conduttore di Rai Radio3 nei programmi Mattino Tre, Il terzo anello, Body and Soul, Wikiradio, Wikimusic, ecc.

Louis Armstrong, Un lampo a due dita. Scritti scelti
A cura di Thomas Brothers, Stefano Zenni
Editore: Quodlibet, Macerata
Anno di edizione: 2021
Pagine: XXXVIII-3212, ill., brossura

Foto di copertina:
Dennis Stock USA. Queens, New York. 1958. Louis Armstrong at his home in Corona working on the second volume of his autobiography.