ADI Design Museum Compasso d'Oro

Un nuovo spazio espositivo celebra il Made in Italy

Un museo autogenerativo, che si rinnoverà costantemente, ma soprattutto che propone il superamento del percorso temporale lineare, affiancandolo a percorsi che pongono temi, storie, personalità, in una dialettica attorno alla contemporaneità.
Luciano Galimberti, presidente ADI - Associazione per il Disegno Industriale

ADI Design Museum è il luogo dedicato alla collezione del Compasso d’Oro, un museo dinamico, concepito per raccontare la storia del design italiano nei suoi risvolti industriali, economici, culturali e sociali.
Inaugurato a maggio del 2021 ADI Design Museum–Compasso d’Oro nasce dal recupero di un edificio storico degli anni ’30, utilizzato sia come deposito di tram a cavallo sia come impianto di distribuzione di energia elettrica. Un'operazione di valorizzazione di una struttura dalla superficie totale di 5.135 metri quadrati, ripensata come spazio in stretta interazione con la città di Milano: la Galleria vetrata, asse portante del museo, congiunge, infatti due importanti strade urbane attraverso un percorso che diventa una vera e propria nuova via del design.
 
Il Premio Compasso d'Oro, curato dall’ADI (Associazione Design Industriale, fondata a Milano nel 1956) è il più antico e istituzionale riconoscimento nell’ambito del design a livello mondiale, che ha lo scopo di mettere in evidenza le qualità dei prodotti Made in Italy ma soprattutto di riconoscere il processo valoriale che il design imprime al mondo della produzione e alla società in modo trasversale. Nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti, e inizialmente patrocinato dai magazzini La Rinascente, la sua immagine è stata pensata e disegnata da Albe Steiner su ispirazione del compasso di Adalbert Goeringer e della sezione aurea, mentre il premio vero e proprio è stato poi progettato dagli architetti Marco Zanuso e Alberto Rosselli.
Da principio attribuito a una ristretta rosa di settori merceologici (abbigliamento, arredamento, cancelleria, casalinghi, giocattoli, packaging, sport), a partire dal 1958 il Premio Compasso d’Oro è stato esteso a tutti i beni di consumo, compresi i mezzi di trasporto e i prodotti tecnologici.  
Il Premio ha cadenza biennale e si avvale di una giuria internazionale, diversa ad ogni edizione, che è sempre composta da membri scelti tra qualificati esperti di design e del mondo della cultura in generale. Il Compasso d’Oro premia i progetti più meritevoli tra quelli precedentemente selezionati dall’Osservatorio permanente del Design ADI, che vengono annualmente raccolti dall’ADI Design Index. La selezione, curata da un gruppo di oltre 100 esperti, avviene sulla base di criteri scientifici, tra cui le prestazioni del bene, la riduzione dell’impatto sull’ambiente, l’uso delle nuove tecnologie e dei materiali, la coerenza formale.



Ad oggi fanno parte della Collezione più di 2.300 prodotti e progetti, tra cui 350 premiati e le numerose Menzioni d’Onore, appartenenti alle diverse categorie di analisi: Design per l’abitare, Design per la mobilità, Design per il lavoro, Design dei materiali e dei sistemi tecnologici, Design dei servizi, Design per la persona, ricerca per l’impresa, Design per la comunicazione, Exhibition design, Ricerca teorico, storico, critica e progetti editoriali, Design per il Sociale, Food design.

Con un’iniziativa che non ha precedenti nell’ambito del design internazionale, il Ministero dei Beni Culturali – Soprintendenza Regionale per la Lombardia, con Decreto del 22 Aprile 2004, ha dichiarato di eccezionale interesse artistico e storico la Collezione Storica del Premio Compasso d’Oro ADI, inserendola conseguentemente nel patrimonio nazionale.


Attualmente, il museo ospita tre esposizioni permanenti e quattro temporanee. Cuore pulsante è la mostra fissa della raccolta degli oltre 350 progetti a cui nel tempo è stato attribuito il Compasso d'Oro, che ne costituiscono la Collezione Storica: Il cucchiaio e la città (in omaggio al motto di Ernesto Nathan Rogers "Dal cucchiaio alla città") che ben stigmatizza l'eterogeneità dei lavori premiati. Ai progetti che hanno meritato il premio se ne aggiungono altri 140 che hanno ricevuto la Menzione d’Onore e più di duemila sono gli oggetti e i documenti ad essi riferiti. Al nucleo storico degli oggetti, ogni anno si aggiungeranno i progetti che si aggiudicheranno il Compasso d'Oro.
Il progetto espositivo, curato da Beppe Finessi, che si muove attraverso un racconto di tutte le edizioni del premio dal 1954 a oggi, raccoglie materiali differenti e complementari tra loro. Fondamentale e imprescindibile è la presenza degli oggetti reali, esposti tramite esemplari originali, testimonianze  del Made in Italy integrate anche da altri tipi di documenti: i disegni originali e gli schizzi di studio dei progettisti, per rappresentare l’ideazione e la prima elaborazione del progetto, ma anche i disegni esecutivi, eseguiti all’interno degli uffici tecnici, realtà altrettanto fondamentali per la riuscita del design italiano.

Il cucchiaio e la città, presenta, inoltre, alcuni speciali approfondimenti per raccontare i diversi progetti selezionati, uno per ogni anno di premiazione. Un’indagine e una riflessione critica ulteriore, con cui vengono raccontati, in modo esteso, 28 progetti premiati con il Compasso d’Oro, scelti per rappresentare nel loro insieme i diversi ambiti e le diverse anime del design italiano: dagli oggetti d’arredo ai giochi per bambini, dall’abbigliamento alle macchine industriali, dalle diverse sperimentazioni tra arte e artigianato ai mezzi di trasporto.
Beppe Finessi, curatore Collezione Storica del Compasso d'Oro



Oltre ad installazioni che propongono approfondimenti sulla storia del design, questo nuovo spazio espositivo rende omaggio ai 139 Premi Compasso d’Oro alla Carriera, i migliori nomi del design italiano, attraverso una mostra permanente realizzata con la partecipazione dei più affermati grafici italiani, insieme a una selezione attenta della giovane generazione. Ciascun protagonista invitato ha elaborato, interpretato e tradotto un Compasso d’Oro alla Carriera, in assoluta libertà d’espressione, generando un’operazione corale ed eterogenea composta da disegni, illustrazioni, collages o manifesti tipografici, che costituisce una fotografia dello stato dell'arte della grafica contemporanea. Attraverso questa esposizione, ADI conferma il suo ruolo istituzionale e comunitario di memoria attiva per la difesa e la conoscenza del patrimonio del Disegno Industriale italiano, diventando luogo d’incontro e dialogo tra la contemporaneità e i suoi maestri.
Un'ulteriore peculiarità dell'Adi Design Museum consiste nell'aver applicato un sistema di semplificazione degli accessi: è il primo in Italia, a non avere una biglietteria fisica. I visitatori potranno utilizzare un’app, il sito web oppure i POS presenti in loco, con l’aiuto di mediatori culturali.