Bruno Moroncini. Riflessioni filosofiche sul teatro classico  

Dai miti della Grecia arcaica al mondo contemporaneo 

Bruno Moroncini, autore di un saggio sulla tragedia greca, Il sorriso di Antigone. Frammenti per una storia del tragico moderno, pubblicato nel 2004 da Filema, parla delle origini della tragedia classica e di quello che di essa sopravvive nella nostra cultura. 
La tragedia è un fenomeno ateniese del V - IV secolo a. C.  e pare che una delle prime opere trattasse di un evento doloroso da poco accaduto in città e poiché gli effetti sul pubblico ateniese furono eccessivi si stabilì il divieto che la tragedia si potesse occupare di eventi contemporanei. Vera o meno che sia questa storia, afferma Moroncini, sta di fatto che l’oggetto delle tragedie, che sono giunte fino a noi, è solo la saga mitica della Grecia arcaica. 

Il rapporto della tragedia con il passato mitico è di critica e di dissolvimento: poiché il mito è ancora per l’Atene dell’epoca la fonte primaria per la formazione dei cittadini, mettere in discussione il mito è un modo per la città di riflettere su sé stessa e sul proprio futuro. 

Il saggio del 2004 verte sul difficile tentativo moderno di rifare la tragedia, perché ad essa si attribuiva comunque la possibilità di mettere in scena il conflitto che attraversava la città, offrendo anche delle possibili risposte. 
Nel mondo contemporaneo c’è più una riflessione sulla tragedia che la scrittura di effettive tragedie, perché queste non sono più ripetibili in quanto tali. 
Abbiamo una lettura filosofica della tragedia, come quella hegeliana o quella di Schelling, ma è interessante notare un desiderio di provare a riprodurre in termini mutati il modello classico della tragedia antica. 



Bruno Moroncini ha insegnato Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Salerno. Tra le sue pubblicazioni: La comunità e l’invenzione (Cronopio, 2001); Il sorriso di Antigone. Frammenti per una storia del tragico moderno (Filema, 2004); Sull’amore. Jacques Lacan e il Simposio di Platone (Cronopio, 2005); Il discorso e la cenere. Il compito della filosofia dopo Auschwitz (Quodlibet, 2006); L’autobiografia della vita malata (Moretti & Vitali, 2008); Walter Benjamin e la moralità del moderno (Cronopio, 2009); Gli amici non si danno del tu (Cronopio, 2011); Il lavoro del lutto: materialismo, politica e rivoluzione in Walter Benjamin (Mimesis, 2014); L’etica della cenere. Tre variazioni su Jacques Derrida (Inschibboleth, 2015), Perdono, giustizia, crudeltà. Figure dell’indecostruibile in Jacques Derrida (Cronopio, 2016).