Francesco Carofiglio, L'estate dell'incanto
Prima della fine
Un’estate in campagna insieme alla madre: Miranda ha dieci anni e tutto quello che vive ha il fascino della scoperta. Il romanzo L’estate dell’incanto (Piemme) di Francesco Carofiglio è ambientato nelle colline pistoiesi nel 1939; la narratrice ormai novantenne rivà con la memoria al momento più felice della sua vita, quando ancora non aveva sperimentato il dolore della perdita. A Villa Ada Miranda conosce Lapo, un coetaneo figlio del fattore e con lui esplora i dintorni, “la foreste delle creature parlanti”, “la casa infestata” e altri luoghi che i due ragazzini trasfigurano con lo slancio della fantasia. Oltre alla scoperta della natura c’è quella dell’arte: il burbero nonno artista dipinge quadri ispirati ad animali reali e immaginari; Miranda riesce a farsi accogliere nel suo atelier e riceve persino dei colori per mettere alla prova il suo talento. A infrangere l’incanto concorrono la tragedia privata che investe la famiglia della protagonista e la tragedia che investe l’Italia ormai dominata da Mussolini e avviata alla guerra.
Francesco Carofiglio è nato a Bari il 4 luglio 1964. Architetto e regista, ha scritto: L'estate del cane nero, Ritorno nella valle degli angeli e Radiopirata (tutti usciti per Marsilio), ha pubblicato per BUR il romanzo With or without you e per Rizzoli, in coppia con il fratello Gianrico, nel 2007 la graphic novel Cacciatori nelle tenebre e nel 2014 La casa nel bosco. Per Piemme, ha scritto Wok e Voglio vivere una volta sola, Una specie di felicità e, nell'autunno 2017, Il Maestro.Gli ultimi ricordi di quell’estate si accalcano, sono uno specchio che va in frantumi, si moltiplicano e disintegrano, appaiono e scompaiono, e io mi sento di nuovo perduta.
Vorrei proteggere ancora quella bambina, vorrei che non si ferisse ancora, nel ricordo. La mia anima arrugginita cerca di risparmiarle il dolore, ma non ci riesce.
Non ci sono mai riuscita.