Shehan Karunatilaka, Le sette lune

Sri Lanka visto dall'Adilà

Maali Almeida fotografo di guerra, giocatore d’azzardo, omosessuale promiscuo viene ucciso e il suo corpo viene gettato a pezzi in un lago. Lui si sveglia in un Aldilà molto trafficato in cui c’è una dottoressa che vorrebbe che affrontasse diverse pratiche per abbandonare la terra, mentre un giovane, anche lui ucciso, lo esorta a scoprire chi ha voluto la sua morte. Siamo a Colombo, la capitale dello Sri Lanka nel 1989-90: impazza la guerra civile tra singalesi e tamil e basta un nulla per venire ammazzati. Al centro del romanzo di Shehan Karunatilaka, Le sette lune, tradotto da Silvia Castoldi per Fazi, ci sono le fotografie che Maali ha scattato e che documentano la responsabilità di politici di spicco in un eccidio di civili. Il protagonista, che da vivo aveva uno scarso senso civico, impara da morto a capire l’importanza di schierarsi e rivaluta i suoi due amici del cuore, Jaki e DD. Condito dal tipico humor nero di Sri Lanka (di cui l'autore parla al termine della nostra intervista), il libro, popolato da demoni irriverenti, consente di vedere l'altra faccia di un paese bellissimo e tormentato. 

Non abbiate paura dei demoni; sono i vivi che dovremmo temere. Gli orrori umani battono qualunque cosa Hollywood o l’aldilà siano capaci di evocare. Ricordatevelo sempre quando incontrate un animale selvatico o uno spirito vagante. Non sono pericolosi quanto voi.

Shehan Karunatilaka è nato a Galle, Sri Lanka nel 1975. Cresciuto a Colombo, ha studiato in Nuova Zelanda e ha vissuto e lavorato a Londra, Amsterdam e Singapore. Emerso sulla scena letteraria mondiale nel 2010 con il suo romanzo d’esordio, Chinaman, ha vinto il Commonwealth Book Prize, il DSC Prize for South Asian Literature e il Premio Gratiaen. Attualmente vive in Sri Lanka. Le sue canzoni, sceneggiature e storie sono state pubblicate su «Rolling Stone», «GQ» e «National Geographic».