Irene Vallejo, Il mio arco riposa muto

Riabitare l'Eneide di Virgilio

In Il mio arco riposa muto, tradotto da Monica R.Bedana per Bompiani, Irene Vallejo racconta l’amore di Enea e Ellissa, la regina di Cartagine, dal momento in cui lui fa naufragio presso le sue rive a quando riprende il viaggio verso l’Italia. Oltre ai punti di vista dei due protagonisti, Vallejo dà voce a Anna, la sorellastra di Elissa (una specie di folletto che osserva tutto e prende sotto la sua protezione Julo, il figlio di Enea) e a Eros (che favorisce l’incontro amoroso tra i due, rammaricandosi dell’esito infelice della passione) e racconta di un Virgilio stanco e in crisi di ispirazione, che soffre all’idea di dover rispettare l'orgine di Augusto di celebrarne la stirpe in un poema. Fedele al ritmo, oltre che allo spirito dell’Eneide, Vallejo fa del celebre episodio virgiliano una modernissima summa di aspirazioni incompiute (quella di Enea alla pace, quella di Ellissa all’amore).   

D’ora in poi, i poeti canteranno le nostre sofferenze alle generazioni a venire. Nelle sagge parole del vecchio Omero ho trovato il mio sentiero. Comporrò per Augusto il poema che tanto desidera, darò vita con i miei versi ai suoi avi, ma soffierò dentro di loro le mie speranze, non la sua sete di potere. L’imperatore avrà il suo agognato omaggio, ma il poema epico racchiuderà la melodia ribelle di tutte le aspirazioni incompiute.  

Irene Vallejo (Saragozza, 1979) è una filologa e scrittrice spagnola. Nel 2007 ha conseguito il dottorato europeo in due università, quella di Saragozza e quella degli Studi di Firenze, con una tesi sul canone letterario grecolatino. Svolge un’intensa attività di divulgazione sul mondo classico tenendo corsi e conferenze e ha una rubrica settimanale su El País. Papyrus è stato tradotto in 34 lingue ed è diventato un cult della saggistica mondiale.