Alessandra Sarchi, Il ritorno è lontano

Due campanule blu

Nel romanzo Il ritorno è lontano (Bompiani) Alessandra Sarchi racconta di Sara, una donna di quarantotto anni che vive con il marito Paolo, dopo che la figlia Nina è andata a studiare ad Amburgo. Sara è archivista, ha delle colleghe con cui si trova bene, tanti interessi, ma all’improvviso, anche in relazione a un’operazione all’utero, comincia a sentire una mancanza e un nuovo desiderio di maternità. Dopo lunghe discussioni, lei e Paolo decidono di prendere in affido Pietro, un bambino dall'aspetto angelico che ha grosse difficoltà di relazione ed è passato per due tentativi falliti di inserimento familiare. Mentre la madre di Sara, Vittoria ha combattuto le battaglie del ’68 e la figlia di Sara, Nina, lotta per preservare il pianeta, la protagonista del libro convive con un senso di inadeguatezza e la sua priorità è quella di salvare Pietro. Fino a una vacanza familiare in campeggio in Germania in cui la vicenda prende una svolta inaspettata. Con la sensibilità e la capacità stilistica che le sono proprie, Sarchi illumina diversi aspetti dell'impegno per gli altri e per l'ambiente, un impegno difettoso eppure indispensabile se vogliamo continuare a considerarci umani.

Tu dici sempre che se si abolisse la combustione di carbon fossile si farebbe già molto, ma non abbastanza per impedire l’innalzamento della temperatura. Ho l’impressione che con Pietro sia la stessa cosa: facciamo molto ma non basta a salvarlo.


Alessandra Sarchi, scrittrice e storica dell’arte, vive a Bologna. Con Einaudi ha pubblicato i romanzi Violazione, L’amore normale, La notte ha la mia voce (2017, premio Mondello, premio Wondy e premio Selezione Campiello) e Il dono di Antonia. Nel 2019 è uscito per Bompiani il suo saggio La felicità delle immagini, il peso delle parole. È autrice del podcast Vive! Storie di eroine che si ribellano al loro tragico destino, diventato un libro per HarperCollins, e dei racconti Via da qui (Minimum Fax).