Il flauto traverso

Caldo, avvolgente, brillante

Il flauto traverso è uno strumento a fiato e appartiene alla famiglia dei legni, sebbene nella sua forma moderna, frutto delle modifiche attuate da Theobald Boehm (1794-1881) e da altri, successivi fabbricanti sui flauti barocchi (a loro volta derivanti da più antichi flauti a sei fori), sia costruito in metallo. Il flauto, che ha un suono limpido e un timbro brillante e consente effetti particolari, ha origini popolari e antichissime (in una caverna è stato ritrovato un pezzo d’osso con fori praticati dall’uomo, risalente a circa cinquantamila anni fa). Da Bach a Prokof’ev, da Händel a Donizetti, da Mozart a Debussy, da Beethoven a Maderna sono innumerevoli i compositori di ogni epoca che hanno scritto partiture per flauto solo e in orchestra. 
In questo episodio della serie Strumenti, Alberto Barletta, primo flauto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, racconta il flauto a partire dal momento in cui decise di “adottarlo” come il proprio strumento d’elezione. Poi, ne descrive la morfologia, il timbro, le possibilità espressive, il repertorio (compositori e opere), che maggiormente ne valorizzano le peculiarità, sia da solista, sia in ensemble. Brevi esibizioni live e materiali di archivio intervallano e accompagnano la narrazione.

Il rapporto mio col flauto, col mio strumento, è un rapporto profondo. Direi che è un’amicizia consolidata nel tempo. Una profonda amicizia consolidata nel tempo
Alberto Barletta

Alberto Barletta ha studiato presso il Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, dove si è diplomato con il massimo dei voti. Si è perfezionato in flauto con Mario Ancillotti, Patrick Gallois, Glauco Cambursano e in musica da camera con Ovidio Danzi. Già primo flauto dell’Orchestra “Arturo Toscanini” di Parma, è stato primo flauto dell’Orchestra “Alessandro Scarlatti” di Napoli e dell’Orchestra della Rai di Roma. Attualmente ricopre lo stesso ruolo nell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, con la quale si esibisce anche in veste di solista collaborando con illustri direttori quali: Tate, Gibault, Miller, Pehelivanian, Rophé, Valčuha, Hewitt. Da sempre interessato alla musica da camera e alla musica contemporanea, è membro fondatore del Quintetto Altair e del gruppo Geometrie Variabili, realtà ormai consolidate all'interno dell'attività cameristica dell'OSN Rai. Ha tenuto concerti nei Festival e nelle sale più importanti.