Il trombone

Dal Rinascimento a Richard Strauss

Il trombone è uno strumento a fiato, appartenente alla famiglia degli ottoni. Se ne hanno notizie, per mezzo di raffigurazioni pittoriche, fin dalla seconda metà del XV secolo. Si trattava di uno strumento dall’aspetto simile a quello attuale, ma che avrebbe dovuto evolversi ulteriormente, per secoli, prima di raggiungere le capacità espressive moderne. A cavallo tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, la sua tradizionale funzione di strumento di accompagnamento cede il posto a ruoli più importanti per enfatizzare i momenti più corali delle composizioni. Ma è nel periodo romantico, e, poi, con Mahler e Strauss, che il trombone moderno viene davvero valorizzato. Con l’avvento del jazz, le sue potenzialità vennero ulteriormente sviluppate.

In questo episodio della serie Strumenti, Diego Di Mario, primo trombone dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal 2015, racconta lo strumento a partire dal momento in cui decise di “adottarlo” come il proprio strumento d’elezione. Poi, ne descrive la morfologia, il timbro, le possibilità espressive, il repertorio (compositori e opere), che maggiormente ne valorizzano le peculiarità, sia da solista, sia in ensemble. Brevi esibizioni live e materiali di archivio intervallano e accompagnano la narrazione.

Il rapporto che ho con questo strumento potremmo definirlo attraverso una frase de ‘La Traviata’ di Giuseppe Verdi: ‘croce e delizia’. Perché sicuramente è un amore quello che ho instaurato negli anni con il mio strumento, non saprei mai staccarmi da questo ‘pezzo di ferro’, come lo chiamo io, ma allo stesso tempo, in alcuni momenti, quando c’è sempre bisogno di studiare, tutti i giorni, cercare di migliorare ogni giorno, trovare sempre qualcosa di nuovo, in alcuni momenti questo diventa abbastanza pesante
Diego Di Mario

Diego Di Mario si è diplomato a diciassette anni con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Giulio Briccialdi di Terni e perfezionato presso la Scuola di Musica di Fiesole, diventando Primo Trombone dell’Orchestra Giovanile Italiana. Nel 2008 ha vinto il concorso per il posto di Secondo Trombone all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi, dove è rimasto fino al 2009. Ha collaborato con prestigiose orchestre ed ha suonato sotto la direzione, tra gli altri, di Daniel Barenboim e Riccardo Chailly. Nella stagione 2011-2012, ha ricoperto il ruolo di primo trombone presso l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e l'Orchestra Filarmonica della Scala. Fa parte del Quartetto Italiano di Tromboni, con il quale tiene Masterclass e concerti sia in Italia che all’estero.