Pëtr Il'ič Tchaikovsky, Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36

Invito all'ascolto con Ernesto Schiavi e Francesco Pomarico

Di formazione sostanzialmente occidentale, Tchaikovsky si orientò nelle sue preferenze musicali verso i francesi (Bizet, Delibes) e verso Grieg, Mendelssohn e Schumann; ammirò Mozart, al cui esempio si rifece sempre con profonda venerazione. Non amava invece Bach, Brahms, Beethoven e tantomeno Wagner e Händel, dal cui tipo di costruttiva monumentalità rifuggiva. Soprattutto fu assi lontano dalle tendenze della scuola nazionale russa: la sua produzione è caratterizzata da un cosmopolitismo eclettico che fa di lui il tipico rappresentante della tradizione musicale Occidentale in Russia, laddove il 'Gruppo dei Cinque' cercava di definirsi in senso nazionale, in polemica col cosmopolitismo che allora imperava […] Tchaikovsky dispone di una sensibilità straordinaria; la sua ispirazione è sempre fluente, anche se non sempre egli controlla come dovrebbe la qualità dei suoi temi e delle sue melodie, il suo lirismo è sempre acceso, spesso appassionato. Nella sua musica si riflette perfettamente la sua personalità: la debolezza di carattere, il cupo fatalismo che lo portò più di una volta a un passo dal suicidio, l'instabilità dei rapporti sentimentali che ne fecero consantemente un infelice, un individuo in cerca di un equilibrio che non riuscì mai a trovare
Piero Santi

Nella prima parte di questo episodio della serie Invito all’ascolto, Ernesto Schiavi, Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, racconta genesi e peculiarità della Sinfonia n. 4 in fa minore di Pëtr Il'ič Tchaikovsky (1840 – 1893), introducendoci al suo ascolto.

Nella seconda parte, Francesco Pomarico, primo oboe dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, esegue e spiega il solo del proprio strumento nell’incipit del II movimento della sinfonia.

Ernesto Schiavi si è diplomato in violino al Conservatorio di Piacenza nel 1970 per entrare l’anno successivo nell’Orchestra del Teatro alla Scala, dove è rimasto fino al 2006. Dal 1979 al 1990 è stato docente di violino presso il Conservatorio di Piacenza. Ha fondato nel 1982, insieme a Claudio Abbado e ad altri musicisti, la Filarmonica della Scala, di cui è stato consigliere d’amministrazione fin dall’atto costitutivo e vicepresidente dal 1988 al 2000. Ha collaborato con direttori quali Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Leonard Bernstein, Wolfgang Sawallisch, Georges Prêtre, Lorin Maazel, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, Seiji Ozawa, Fabio Luisi. Nel 1996, con il contributo del Fondo Sociale Europeo, ha fondato l’Accademia della Filarmonica della Scala. Dal 2001 al 2004, è stato direttore artistico dell’orchestra del Teatro Regio di Parma e ha steso il progetto dei Filarmonici del San Carlo di Napoli.

Come Direttore artistico della Filarmonica della Scala ha instaurato un fecondo rapporto con Daniel Barenboim, e sviluppato la collaborazione con Riccardo Chailly, Gustavo Dudamel, Daniele Gatti e Daniel Harding, rilanciando la presenza internazionale e l’attività discografica dell’orchestra. In particolare, nel 2007, con la direzione di Riccardo Chailly, ha organizzato il primo tour sinfonico della Scala negli Stati Uniti, dopo quello di Toscanini nel 1921. Negli ultimi anni, si è reso promotore di una svolta in campo sociale e nel rapporto della Filarmonica della Scala con la città di Milano attraverso l’ideazione delle iniziative Open Filarmonica: dal 2009 il progetto Prove Aperte a favore delle associazioni non-profit permette di raccogliere fondi per il sociale, dal 2010 il progetto didattico per bambini Sound, Music! coinvolge ogni anno oltre mille studenti della scuola primaria. 

Dal novembre del 2016 è Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Francesco Pomarico è stato primo oboe solista dell’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano dal 1982 al 1987; da quell’anno è docente di Musica da camera presso la Civica Scuola di Musica di Milano. Sempre nel 1987, è stato vincitore del Concorso Internazionale «Viotti» di Vercelli. Dal 1989 è primo oboe dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. All’attività di oboista affianca quella di direttore; in questa veste ha tenuto concerti in stagioni da camera sia in Italia che all’estero. Contemporaneamente, svolge un’intensa attività di solista. Ha suonato sotto la guida dei più prestigiosi direttori del nostro tempo. Ha eseguito prime assolute di autori come Luciano Berio, Franco Donatoni, Luis de Pablo, Iannis Xenaxis, e la prima italiana del Concerto per oboe di Eliott Carter. Ha al suo attivo numerose tournée in Europa, Giappone, Messico, Sud America, e ha diretto nel maggio 2002 l’Orchestra Sinfonica Verdi di Milano. Con il Quintetto a fiati Arnold ha svolto un’importante attività concertistica e l’incisione di dischi premiati in Europa e negli Stati Uniti.