La scomparsa di Maurizio Pollini

Addio a uno dei più significativi interpreti del Novecento

Desidero esprimere il mio profondo cordoglio per la scomparsa di Maurizio Pollini, pianista insigne, interprete rigoroso e ispirato di straordinarie pagine musicali, riferimento di generazioni di musicisti di tutto il mondo. Un poeta del pianoforte che nei suoi lunghi anni di straordinaria carriera ha dato lustro all'Italia sulla scena artistica internazionale. Alla sua famiglia esprimo le mie più sentite condoglianze
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana

Maurizio Pollini ci ha lasciato il 23 marzo 2024 all’età di ottantadue anni. Tra i quindici e i diciotto anni, si era aggiudicato alcuni tra i premi più ambiti per un giovanissimo pianista: nel 1957, fu secondo (dopo Martha Argerich) al Concorso Internazionale di Esecuzione Musicale di Ginevra; nel 1959, primo al Concorso pianistico internazionale Ettore Pozzoli di Seregno e, l’anno successivo, vincitore assoluto del Concorso Chopin di Varsavia. Il presidente della giuria era Arthur Rubinstein, che non esitò a esclamare: “Questo giovane suona tecnicamente già meglio di tutti noi!”

Nel Pollini presentato da Rubinstein il ‘meglio’ implicava capacità che andavano ben oltre la precisione e la velocità. Era un modo nuovo di leggere dietro le note, di scomporre le forme e staccare i colori, di addentrarsi nella scrittura d’autore
Angelo Foletto, musicologo

Intanto, tra un concorso e l’altro, Pollini aveva esordito (1958) al Teatro alla Scala, suonando nella prima esecuzione assoluta della Fantasia per pianoforte e strumenti a corda di Giorgio Federico Ghedini, sotto la direzione di Thomas Schippers, mentre nel 1960, sempre nel tempio musicale milanese, eseguì il Concerto n. 1 in mi minore, op. 11 di Fryderyk Chopin diretto da Sergiu Celibidache
Maurizio Pollini era nato a Milano da Gino Pollini, architetto razionalista, e da Renata Melotti, musicista, sorella del pittore, scultore e musicista Fausto. Iniziò lo studio del pianoforte con Carlo Lonati, proseguì con Carlo Vidusso e si perfezionò con Arturo Benedetti Michelangeli

Maurizio Pollini è stato unanimemente considerato uno dei più significativi interpreti del Novecento. Il suo repertorio era estremamente ampio. In gioventù, aveva manifestato la propria attenzione per la letteratura pianistica russa (Prokofiev e Stravinsky, soprattutto), per poi orientarsi verso altri compositori e spaziando da Bach e Mozart a Pierre Boulez e Karlheinz Stockhausen, passando per Beethoven, Chopin, Brahms e Debussy e mostrando un particolare interesse per la seconda scuola di Vienna (Arnold Schönberg, Alban Berg e Anton von Webern).

Proprio di Schönberg, nel 1974, in occasione del centenario della nascita, eseguì in molti teatri l’opera pianistica completa, mentre alcuni compositori (Luigi Nono, ...Sofferte onde serene..., Giacomo Manzoni, Masse: omaggio a Edgard Varèse, Salvatore Sciarrino, Quinta sonata, tra gli altri) scrissero espressamente per lui, che, da sempre, rifiutava ogni preconcetto contro la musica contemporanea, proclamando, anzi, l’esigenza della massima apertura nei suoi confronti e di un ampliamento del repertorio.

Le partiture che più rappresentano Maurizio Pollini, però, e che meglio testimoniano la sua tecnica sono, inequivocabilmente, gli Studi di Chopin

Forse non vi è stato altro compositore [Chopin, n.d.r.] che abbia scritto in maniera più congeniale per il pianoforte. È stato un anticipatore rimasto in qualche modo isolato: senza figli né padri se si si esclude la filiazione indiretta sugli autori del Novecento
Maurizio Pollini

La camera ardente del maestro Pollini si terrà al Teatro alla Scala.
Addio, Maestro. 

Nella clip qui proposta, un estratto da:
Auditorium “Arturo Toscanini” della Rai di Torino
Sergej Prokofiev, Concerto n. 3 in do maggiore per pianoforte e orchestra op. 26
Direttore Herbert Albert
Maurizio Pollini al pianoforte
Orchestra Sinfonica di Torino della Rai
Registrazione del 1967

Rai5: Omaggio a Maurizio Pollini
Le ultime tre Sonate e il Concerto n.5 di Beethoven

Per rendere omaggio alla figura di Maurizio Pollini, uno dei più grandi musicisti e pianisti contemporanei, Rai Cultura ne ripropone alcune storiche interpretazioni, in onda domenica 24 marzo alle 19.25 su Rai 5, dopo una prima trasmissione oggi – sabato 23 marzo – sempre su Rai 5. Si comincia con il concerto dall'Herkulessaal di Monaco in cui Maurizio Pollini esegue le ultime tre Sonate per pianoforte di Beethoven. Tra i vertici assoluti della letteratura pianistica di tutti i tempi, le tre composizioni sembrano attraversare tutte le possibilità timbriche ed espressive dello strumento verso i più alti valori etici e spirituali.

A seguire, sempre di Beethoven, il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore op.73 (Imperatore) per pianoforte e orchestra interpretato all'Auditorium del Foro Italico in Roma da Maurizio Pollini e dall’Orchestra Sinfonica di Roma della Radiotelevisione Italiana, diretta da Claudio Abbado.