In Scena: Elio Pandolfi

Una storia ed una carriera ancora tutta da riscoprire quella di Elio Pandolfi, sempre in bilico tra talento attoriale e autoironia, comicità e amore per la musica classica e l'opera.

Mimo, ballerino, attore di teatro, comico televisivo e radiofonico, cantante d’operetta e doppiatore cinematografico: tutto questo è stato Elio Pandolfi, settant’anni di carriera durante i quali ha conosciuto tutti gli artisti della sua epoca, ha lavorato con tutti, ha vissuto in prima persona momenti indimenticabili dello spettacolo italiano dalla rivista al varietà, dalla radio alla televisione, dal cinema all’operetta. 



 Questa puntata di In Scena, raccoglie per la prima volta e in modo quasi antologico, il repertorio storico delle teche audiovideo della Rai, dagli anni ‘50 agli anni ‘2000.  Filmati provenienti non solo dalle Teche Rai, ma anche dall’archivio privato dell’artista che ha sempre amato filmare i momenti salienti della sua carriera e della vita con una Super8. Riappaiono così sullo schermo i ricordi di una Roma ormai sparita, la famiglia, gli affetti più cari, i primi cortometraggi scritti e autoprodotti, i compagni l’Accademia Silvio D’Amico, l’amore e l’amicizia verso Bice Valori, in un caleidoscopio di ricordi che affascina e commuove. Il documentario è arricchito da foto di scena, backstage e scatti privati gentilmente concessi dalla famiglia dell’artista che, per la prima volta ha aperto all’autrice le porte della casa e l’archivio personale.

Pandolfi si racconta in prima persona con una narrazione leggera, ironica, trascinante che ha sempre caratterizzato il suo personaggio fin dai popolarissimi duetti accanto ad Antonella Steni nella televisione Rai degli anni Sessanta.

Viene qui ricostruito  uno spaccato artistico e privato di Elio Pandolfi inedito grazie alle testimonianze di grandi artisti tra cui: Rita Pavone, Peppe Barra, Leopoldo Mastelloni, Anna Mazzamauro e Arturo Brachetti.  E così, accanto ai ricordi e all’affetto degli amici, sfilano in carrellata inedite pellicole che raccontano i primi spettacoli con Vanda Osiris, le domeniche sulla spiaggia di Ostia con la Pampanini, le sagre di paese ed i ricordi del regista Luchino Visconti che più lo valorizzò sul palcoscenico teatrale, i filmini della lanterna magica disegnati da ragazzo, il trionfo dell’operetta nei panni di Niegus nella Vedova Allegra.

Una storia ed una carriera ancora tutta da riscoprire quella di Elio Pandolfi, sempre in bilico tra talento attoriale e autoironia, comicità e amore per la musica classica e l’opera. Un artista che è stato un filmaker ante-litteram ed un talentuoso “crossover”, cioè un artista che si è cimentato anche in campi artistici che non sono quelli che lo hanno reso famoso, come ad esempio il doppiaggio. Pandolfi ha dato voce a quasi 500 personaggi interpretati dai più grandi attori internazionali come Bela Lugosi in Dracula e Philip Noiret, è stato anche il doppiatore di Paperino e di Stan Laurel. Ma il fiore all’occhiello, testimoniato anche dalla sciarpa rossa dono di Fellini che Pandolfi indossava spesso, fu il doppiaggio de “La Dolce vita” in cui interpretò tutte le voci nella scena della conferenza stampa.

Tra le tante soddisfazioni, Pandolfi racconta nello speciale anche le amarezze e le delusioni per i “no” ricevuti e per non essere forse stato capito e valorizzato come meritava, a causa del pregiudizio e della scarsa lungimiranza di alcuni produttori dell’epoca.