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Addio a Gianfranco Baruchello
E’ morto il 14 gennaio 2023 a Roma, all’età di 98 anni, l’artista Gianfranco Baruchello. Nato a Livorno il 24 agosto 1924, Baruchello è stato uno sperimentatore di fama internazionale. Dopo una laurea in giurisprudenza e un’iniziativa nella ricerca biomedica, inizia la sua carriera artistica con la partecipazione alla contestazione culturale e politica delle avanguardie degli anni Sessanta del Novecento. La sua formazione avviene a Parigi, dove, nel 1962, diventa amico di Marcel Duchamp.
[…] Dopo Marcel Duchamp […] non esiste più l’idea di un grande maestro, perché il commercio delle opere ha travolto il giudizio del nome
Gianfranco Baruchello
Dopo una sorta di gelido espressionismo astratto con l'esperienza informale e radicale, nel 1962 espone alla Sidney Janis Gallery di New York nell’epica mostra New Realists e l’anno seguente con una mostra personale a Roma alla galleria La Tartaruga di Plinio de Martiis. Si distingue in una rivisitazione neo-dada nell'assemblaggio di oggetti trovati e, strizzando gli occhi alla pop art ma con ascendenza duchampiana, Baruchello perviene a una sua originale figurazione. Compone scritte minute e minuscoli disegni dal tratto netto e schematico campiti con tonalità chiare, tracciando itinerari labirintici su superfici monocrome, asettiche, in un processo di atomizzazione di un infinito visibile e mentale. In un flusso inesauribile di combinazioni si svolgono microscopici ma complessi racconti dell'assurdo, con simbologie collegate a diversi strati culturali, metafore, implicazioni psicoanalitiche e parafrasi pungenti.
Nel 2016, novantaduenne, Gianfranco Baruchello aveva aperto con la moglie Carla Subrizi, professoressa di arte contemporanea alla Sapienza, un nuovo spazio della Fondazione Baruchello a Roma in via del Vascello, una succursale della sede storica di via di Santa Cornelia. Per inaugurarla scelse un progetto che prevedeva quattro start up finalizzate a ridiscutere tematiche dell’economia e valori della società in chiave del tutto visionaria.
All’immaginazione non si può dar legge, nemmeno la psicoanalisi ci è riuscita. La fantasia deve rimanere ancora una fiaba, un racconto sconnesso. Perché tutto quello che non ha regole funziona meglio di tutto quel che le ammette.
Gianfranco Baruchello
Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2016