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Luca Pozzi e l'interazione gravitazionale
Frozen time, strange feeling
Nasce come pittore, ma presto la tela diventa una "prigione", una superficie troppo limitata per le sue ricerche. Un giorno l'artista scopre che la tela potrebbe essere sostituita dal campo gravitazionale in modo che la superficie per le proprie creazioni diventi molto più grande e il gesto pittorico venga sostituito da un'azione nello spazio. Il momento folgorante per la carriera di Luca Pozzi fu alla National Gallery di Londra nel 2005, quando vede per la prima volta il quadro di Bacco e Arianna di Tiziano.
Rimane stupito da come Tiziano abbia lasciato il protagonista del quadro congelato, come sospeso nell'aria, in un vuoto, al di sopra di un carro trainato da due ghepardi, l'animale più veloce del mondo. Inizia così una riflessione sullo spazio, sulla sospensione del tempo e sulla velocità, elementi primari della sua ricerca artistica.Sicuramente ci sono dei momenti che rimangono impressi nella memoria e su cui uno continua a ragionare negli anni a venire. Uno di quei momenti è stato il 2005 alla National Gallery di Londra vedo Il Bacco e Arianna di Tiziano. Ero con amici a vedere questo museo da varie ore quindi stava quasi chiudendo e nonostante l’attenzione fosse ridotta ai minimi termini il quadro mi ha completamente bloccato. Era una di quelle situazioni dove non capisci perché ma qualcosa ti sta parlando.
Luca Pozzi
Il suo lavoro, che nasce sempre da una co-relazione di ricerche scientifiche, lo porta a essere spesso ospite degli istituti di ricerca scientifica come il CERN o la NASA.Sono sempre partito dalla storia dell’arte, dall’osservazione delle opere, quindi è come una concatenazione senza fine, ciò è quando parti dall’osservazione di qualcosa non ti puoi ma fermare. E’ un continuo rimescolare le carte, una staffetta di scoperte. Dalle pitture rupestre al Rinascimento, da Mantegna a de Chirico, Fontana, Manzoni, Colombo, tutte queste persone hanno affrontato problemi legati allo spazio e al tempo.
Luca Pozzi
L'artista, partendo dalle teorie di gravità quantistica, ha creato l'animazione in 3D The Big Jump Theory, in collaborazione con la comunità scientifica Loop Quantum Gravity. Curiosamente, la colonna sonora dell'animazione è stata composta dall'Osservatorio Gravitazionale Internazionale Australiano che l'ha realizzata elaborando dei dati per riprodurre il rumore delle onde gravitazionali generate da un gigantesco Buco Nero.