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Walter Gropius
Un caposcuola del Novecento
Walter Gropius (1853 - 1969), architetto, urbanista e designer tedesco, è stato uno dei più importanti intellettuali del XX secolo. Nato a Berlino, studia e collabora con gli architetti più significativi dell'epoca, con i quali condivide un'ambiziosa aspirazione: mutare radicalmente il ruolo dell'architetto nella società, da semplice progettista di edifici a intellettuale aggiornato, deciso ad intervenire consapevolmente nel variegato mondo delle forme.
Tutti noi architetti, scultori, pittori dobbiamo rivolgerci al mestiere. L'arte non è una professione, non v'è differenza essenziale tra l'artista e l'artigiano. In rari momenti l'ispirazione e la grazia dal cielo, che sfuggono al controllo della volontà, possono far sì che il lavoro possa sbocciare nell'arte, ma la perfezione nel mestiere è essenziale per ogni artista. Essa è una fonte di immaginazione creativa.
Walter Gropius
Nasce così, da questo approccio nuovo, la figura del designer, eclettico creatore di manufatti, che interviene nel progetto globale del paesaggio umano, dalle grandi opere pubbliche alle abitazioni, dagli arredi agli utensili, dai treni alle automobili. Fondatore della celeberrima Scuola del Bauhaus, nella quale veniva insegnato questo nuovo approccio all'architettura, Gropius non trascura le relazioni con le arti visive, soprattutto con i movimenti artistici d'avanguardia come il Cubismo e l'Astrattismo. Gropius rimase alla direzione della Scuola fino al 1929, quando fu costretto, come molti altri intellettuali dell'epoca, all'esilio in Inghilterra e successivamente, nel 1937, negli Stati Uniti, dove si dedicherà ancora all'insegnamento e all'intenso impegno civile.
Desidero che un giovane architetto sia capace di trovare in qualsiasi circostanza la sua strada; desidero che, traendole dalle condizioni tecniche economiche e sociali nelle quali si trova a operare, egli crei, in piena indipendenza, forme autentiche, genuine, anziché imporre formule scolastiche a dati ambientali che possono esigere soluzioni del tutto diverse.
Walter Gropius