Rai Cultura

L'arte ai tempi del COVID-19: Wang Guangyi

Cina

Mentre nella maggior parte del mondo i musei e gli spazi dell'arte sono chiusi non si sa fino a quando e dobbiamo limitare al minimo i nostri spostamenti fisici, gli spazi mentali sono liberi e infiniti, come è infinito per fortuna anche lo spazio in rete. Usiamo quindi la rete per arrivare nei luoghi di lavoro e nelle menti di alcuni artisti contemporanei da Oriente a Occidente. Come vivono questo capitolo drammatico della storia? Su cosa stanno lavorando?
Rai Cultura ha lanciato questo quesito chiedendo agli artisti un contributo con le immagini e con le parole.

Wang Guangyi  è nato nel 1957, ad Harbin, in Cina, e vive e lavora a Pechino.

I miei commenti relativi a questi giorni di COVID-19:
Ora che gli spazi espositivi dedicati all’arte in Cina sono chiusi, medito ogni giorno da solo nel mio studio. In questa situazione epidemica mondiale, la creazione di un artista può essere più densa di empatia.
Wang Guangyi


Wang Guangyi, Shadowed Existence , 2020, Acrilico su tela, 140×180 cm. In copertina un dettaglio dell'opera.

Guangyi ha studiato storia dell’arte occidentale all’Accademia d’Arte di Zhuhai. Il tema della fede percorre tutto il lavoro di Wang Guangyi intrecciandosi con quello del dogma culturale, politico e religioso. All’inizio della sua fama di artista Wang Guangyi è stato associato al Pop politico cinese, per i suoi lavori Great Criticism realizzati dagli anni novanta e fino al 2010, in cui associava immagini di propaganda rivoluzionaria a famosi brand commerciali occidentali, fondendo stilisticamente l'estetica dell'agit-prop imposta dal governo con la sensibilità kitsch del pop americano. In quel periodo si concentrò perciò sull’osservazione delle strategie volte a condizionare le menti della gente attraverso l’immagine propagandistica, la comunicazione commerciale, la creazione di simboli, le paure indotte e i programmi educativi.


Wang Guangyi, Great Criticism, 1992. Olio su tela, 120 x 150 cm.


Wang Guangyi, Great Criticism - Victory, 1992. Olio su tela, 100 x 150 cm.

In realtà uno dei temi principali dell'arte di Wang Guangyi può essere trovato nella sua relazione con il trascendente. 

Parlando in generale, i grandi maestri dell’arte occidentale come Michelangelo, Leonardo o Rembrandt hanno ovviamente avuto su di me un’enorme influenza. Nella serie Post Classical, che
 mi ha portato a mettere in atto un processo di  “correzione” di queste opere classiche, non potevo trascurare l’enorme importanza di Leonardo come una delle personalità più importanti, complesse ed eclettiche all’interno della storia dell’arte occidentale. 
Wang Guangyi


Già verso la metà degli anni ’80  realizzò un ciclo di lavori che intitolò Post Classical ispirandosi  a opere classiche dell’arte occidentale, soprattutto a Leonardo. 

 A quel tempo il modello di schema e correzione che Ernst Gombrich utilizza nella sua analisi dell’arte mi ha fatto riflettere sull’interconnessione tra arte e storia: allora ho capito che, lungi dall’essere solo 
un paesaggio naturale che offre spazio allo spirito 
e all’immaginazione, l’arte è anche collegata alla
 storia. Ciò che noi facciamo non è in maniera 
assoluta creare: quello che chiamiamo creare è in realtà un approccio di correzione verso la realtà culturale esistente in un determinato momento storico.
Wang Guangyi

Wang Guangyi, New Religion - The Last Supper, 2012. 1600 x 400 cm.

L’artista cinese continua a trovare ispirazione nei temi religiosi e in Leonardo, come è stato messo bene in evidenza nella mostra collettiva L’ultima cena dopo Leonardo a cura di Demetrio Paparoni, tenutasi nel 2019 alla Fondazione Stelline a Milano, in cui erano esposte una serie di opere di Wang Guangyi che rispecchiavano l’influenza del genio del Rinascimento sull’artista cinese.  Una di queste opere raffigura una Monna Lisa ritratta di spalle in una scala monocroma di grigio che crea una continuità tra la sagoma e le pieghe del vestito con il paesaggio.           


Wang Guangyi, Post-Classical - After Monna Lisa, 1986. Olio su tela,  100 x 150 cm.

In realtà la Monna Lisa non è stato il primo soggetto che ho dipinto di spalle, avevo già utilizzato questo punto di vista nei due dipinti
 "The Back of Humanity" e "The Back of Tenderness". Riprodurre i soggetti di spalle mi ha permesso di mostrarne il silenzio e la tranquillità evitando dettagli inutili. Il titolo in cinese dell’opera ispirata a Monna Lisa ha in realtà due significati diversi: può essere inteso sia come “Monna Lisa di spalle” che come “Dopo Monna Lisa”. Questo lavoro e in generale questo gruppo di opere sono l’espressione di un mio primo senso di smarrimento verso il mondo, un tentativo di ricercare lo sconosciuto. Quel senso di smarrimento non era riferito a qualcosa in particolare, era una confusione che pervadeva tutto, in particolare mi sentivo disorientato di fronte all’invisibile, l’intangibile, ciò che va al di là dei sensi, il limite inconoscibile di questo mondo. In passato credevo di essermi avvicinato
a quel confine, ma ora mi rendo conto che è impossibile; a oggi sono molto più consapevole della limitatezza delle capacità conoscitive dell’uomo. 
Wang Guangyi



Un ritratto di Wang Guangyi