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L'annunciazione di Orazio Gentileschi

Una tela caravaggesca a San Siro

La prima cappella laterale della navata destra della Basilica di San Siro conserva ancora oggi una delle più pregevoli tele dipinte da Orazio Gentileschi, L'annunciazione 

Nel 1622, la famiglia Grimaldi Cebà commissionò il dipinto al pittore senese Orazio Gentileschi, richiedendo come soggetto una classica Annunciazione. L’anno successivo lo stesso Gentileschi creò una versione gemella per il Duca di Savoia Carlo Emanuele, una tela oggi conservata presso la Galleria Sabauda di Torino. Le differenze tra le due versioni sono minime. Maria è raffigurata, in entrambi i casi, in una camera da letto con una tenda che copre il baldacchino, che nella versione genovese è di colore blu scuro, mentre in quella torinese rossa. 


Orazio Gentileschi, Annunciazione, 1622, Basilica di San Siro, Genova

L’opera presenta alcuni simboli classici dell’iconologia cristiana: la tenda è la rivelazione, la colomba rappresenta lo Spirito Santo, il giglio nelle mani dell’arcangelo mostra la purezza di Maria. 


Orazio Gentileschi, Annunciazione, 1622, Basilica di San Siro, Genova, dettaglio 

Gentileschi utilizza in modo spettacolare la luce proveniente dalla finestra che taglia il dipinto trasversalmente, andando a colpire il volto della donna. I tre colori primari si armonizzano con lo sfondo creando profondità e volume. La decorazione non è eccessiva, ma anzi i pochi elementi del dipinto sono inseriti al posto giusto e formano una perfetta armonia compositiva che bilancia lo spazio. 
Maria abbassa il capo di fronte all’annuncio dell’arcangelo in una scena dal grande realismo evidenziato anche dalle pieghe delle lenzuola e della tenda. 


Gentileschi, Annunciazione, 1622, Basilica di San Siro, Genova, dettaglio

Nel dipinto è evidente la capacità di Gentileschi di unire la sua formazione fiorentina, basata sulle forme nitide e pulite, con il naturalismo tipico del Caravaggio che lo stesso artista aveva avuto modo di conoscere a Roma all’inizio del Seicento.

Ideazione e contenuti Giacomo Montanari (storico dell'arte)
Cura dei testi Pietro Toso
Presentazione video Beatrice Zulian
Riprese, regia e montaggio Lorenzo Zeppa
Fotografie Fabio Bussalino