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Napoleone e il mito di Roma
La città eterna come mito e modello per l'imperatore che non vi mise mai piede
La mostra “Napoleone e il mito di Roma” ai Mercati di Traiano, ideata in occasione del bicentenario dalla morte di Napoleone Bonaparte, il 5 maggio 1821, è il racconto coinvolgente dell’influenza che la memoria dell’antico ebbe su uno dei maggiori protagonisti della Storia.
L’amore di Napoleone Bonaparte (1769-1821) per l’antichità nasce già quando, da cadetto, dai 10 ai 15 anni frequenta la Scuola Militare di Brienne-le-Château, dove gli eroi della storia antica erano proposti come modelli da imitare.
Un’istruzione “scolastica”, ma che getta un seme per il futuro Napoleone che, da una volta nominato imperatore, non esiterà a farsi esplicitamente ritrarre nelle vesti di Alessandro Magno, Annibale e Giulio Cesare, come testimoniano le opere anche di grandi artisti che alimentarono la sua iconografia propagandistica.
Statuetta di Alessandro Magno a cavallo, bronzo, I sec. a.C. (Napoli, Museo Archeologico Nazionale, foto Giorgio Albano) © su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
Napoleone ama essere circondato da immagini dei suoi miti. Nel 1800 si traferisce nel sontuoso palazzo delle Tuileries sulle rive della Senna. L’edificio, che era stato ampliato nel 17 ° secolo e unito al Louvre, da quando diventa la residenza di Napoleone, prima console e poi imperatore, ospita una collezione di statue dei suoi eroi antichi e moderni.
François Gérard, Napoleone con gli abiti dell’incoronazione, olio su tela, 1805 (Ajaccio, Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts) © Reunion des Musees Nationaux – Grand Palais
Roma fu annessa all'Impero Francese dal 1809 al 1814 e divento città seconda solo a Parigi per volontà di Napoleone stesso; nella città eterna furono così avviati diversi cantieri di rinnovamento urbano. Fu sotto il Governo Napoleonico che si avviò nel 1811 la sistemazione dell’area a sud della Colonna di Traiano, uno scavo che portò alla scoperta della Basilica Ulpia e delle statue dei Daci quando fu completato nel 1815 da papa Pio VII dopo il suo ritorno a Roma.
Ritratto di Augusto, marmo, I sec. a.C. – I sec. d.C. (Roma, Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala Imperatori - Archivio Fotografico dei Musei Capitolini, foto Zeno Colantoni) © Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
L’esposizione ai Mercati di Traiano è curata da Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, Simone Pastor, Nicoletta Bernacchio, i quali hanno riunito oltre 100 opere – tra cui sculture, dipinti, stampe, medaglie, gemme e oggetti di arte – provenienti dalle Collezioni Capitoline e da importanti musei italiani e internazionali
L’amore di Napoleone Bonaparte (1769-1821) per l’antichità nasce già quando, da cadetto, dai 10 ai 15 anni frequenta la Scuola Militare di Brienne-le-Château, dove gli eroi della storia antica erano proposti come modelli da imitare.
Un’istruzione “scolastica”, ma che getta un seme per il futuro Napoleone che, da una volta nominato imperatore, non esiterà a farsi esplicitamente ritrarre nelle vesti di Alessandro Magno, Annibale e Giulio Cesare, come testimoniano le opere anche di grandi artisti che alimentarono la sua iconografia propagandistica.
Statuetta di Alessandro Magno a cavallo, bronzo, I sec. a.C. (Napoli, Museo Archeologico Nazionale, foto Giorgio Albano) © su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
Napoleone ama essere circondato da immagini dei suoi miti. Nel 1800 si traferisce nel sontuoso palazzo delle Tuileries sulle rive della Senna. L’edificio, che era stato ampliato nel 17 ° secolo e unito al Louvre, da quando diventa la residenza di Napoleone, prima console e poi imperatore, ospita una collezione di statue dei suoi eroi antichi e moderni.
Roma fu annessa all'Impero Francese dal 1809 al 1814 e divento città seconda solo a Parigi per volontà di Napoleone stesso; nella città eterna furono così avviati diversi cantieri di rinnovamento urbano. Fu sotto il Governo Napoleonico che si avviò nel 1811 la sistemazione dell’area a sud della Colonna di Traiano, uno scavo che portò alla scoperta della Basilica Ulpia e delle statue dei Daci quando fu completato nel 1815 da papa Pio VII dopo il suo ritorno a Roma.
Ritratto di Augusto, marmo, I sec. a.C. – I sec. d.C. (Roma, Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala Imperatori - Archivio Fotografico dei Musei Capitolini, foto Zeno Colantoni) © Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
L’esposizione ai Mercati di Traiano è curata da Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, Simone Pastor, Nicoletta Bernacchio, i quali hanno riunito oltre 100 opere – tra cui sculture, dipinti, stampe, medaglie, gemme e oggetti di arte – provenienti dalle Collezioni Capitoline e da importanti musei italiani e internazionali