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Beuys. I primi 100 anni dello sciamano
Transformer, un film di John Halpern
Transformer (1988) è il documentario più rappresentativo sul grande artista, un documento d'arte realizzato da John Halpern, che ha gentilmente concesso a Rai Cultura questo prezioso estratto di dieci minuti. Oggi Transformer è presente in molte collezioni contemporanee, perché considerato un oggetto artistico, un film d'arte, o un film d'artista.Il 12 maggio 1921 nasceva Joseph Beuys, artista, attivista politico ed ambientalista tedesco che avrebbe cambiato il corso della storia dell'arte del Secondo Dopoguerra
Per capirne il valore di Transformer è utile ripercorrere la storia.
Nella New York dei quegli anni, il giovane John Halpern (New York, 1955), assieme a una decina di altri artisti e performer, fondava Art Corporation of America Incorporated. Il battesimo del gruppo nella scena artistica newyorkese avvenne con Bridging, un happening eclatante.Il mio incontro con Joseph Beuys è stato un po' emblematico, quasi una profezia. Era il 1977 e fu Beuys a scoprire me !
John Halpern
Vestiti di tute variopinte e imbracature di sicurezza, una decina di giovani artisti scalarono i sette ponti più grandi collegati a Manhattan per realizzare, sulla cima di ciascuno, una propria performance.
Alla fine, gli artisti scalatori si riunirono simbolicamente accendendo ognuno nella propria vetta un fumo giallo e brillante.
Infatti, il traffico di Manhattan nell'ora di punta si era fermato e sugli schermi di tutte le televisioni nazionali non si parlava d'altro. L'evento riuscì benissimo, per un giorno intero i media smisero di spargere notizie allarmanti e si concentrarono sull'inedita e acrobatica performance creativa.Si è formata la squadra, è nata "la prima Scultura Sociale che utilizza i mass media come arte", affermerà all'epoca Joseph Beuys
Bridging era solo la prima di una serie di provocanti e coraggiose azioni che il gruppo di Art Corporation realizzerà negli anni e lo stesso Halpern, non si sottrarrà a pesanti ripercussioni da parte dell'ordine pubblico, finendo pure in carcere.
Quello stesso anno, Beuys lesse la notizia sui giornali e subito volle conoscere il gruppo di Halpern chiamandolo a Kassel, in occasione della sesta edizione della rassegna contemporanea Documenta.
Beuys strinse un'amicizia particolare con Halpern ed entusiasta dell'incontrò, chiese al tedesco di diffondere la sua arte con il cinema. L'artista accettò, ma Halpern non aveva mai girato nulla e così cominciò a prendere in mano la macchina da presa.Invitati a lavorare con Beuys in Germania alla Free University, il nostro gruppo di artisti si fuse con il suo. Questo fatto per me ha costituito un'esperienza che ha plasmato la mia vita
John Halpern
Nel 1979, Beuys volle Halpern accanto a sé nell'allestimento della sua unica retrospettiva fatta in vita al Guggenheim Museum di Manhattan. Questo sarà il set principale di Transformer, un girato dove vediamo lunghe sequenze di Beuys e Halpern che interagiscono nell'istallare la mostra, alternate dalla spiegazione delle opere da parte dell'artista tedesco.
Joseph Beuys (Krefeld, 1921 – Düsseldorf, 1986), riconoscibile per il volto scarno, l'inseparabile cappello e il gilet da pescatore, accompagnava questa marcata fisicità con una biografia dai risvolti romanzeschi inseparabile dalla sua vicenda artistica.Ho deciso di fare l'artista perché sentivo che solo l'artista è in grado di cambiare il mondo … Bisogna uscire dall'esistenza settoriale dell'arte che non ha nulla a che fare con le necessità della gente e con i problemi che sono oggi all'ordine del giorno
Joseph Beuys
Pilota dell’aviazione tedesca durante la seconda guerra mondiale, l'aereo di Beuys fu abbattuto in Siberia mentre partecipava all’offensiva nazista contro i russi. Qui, moribondo e semi congelato, venne tratto in salvo da una tribù tartara che ricoprì il corpo con grasso e panni di feltro.
L'essere sopravvissuto, indusse Beuys ad affrontare la cura per saldare quella piaga profonda lasciata dal senso di colpa per le azioni sostenute.La misteriosa rinascita dell'artista, dovuta a un'alchimia di forme e sostanze che torneranno insistenti nel suo futuro lavoro, si tinge di risvolti sciamanici
La trasformazione dell'artista iniziò con l'impegno sociale e scaturì nella politica; Beuys fu tra i primi convinti ecologisti a fondare il Partito dei Verdi in Germania. Numerose le sue azioni sul tema; la più celebre e anche l'ultima mai portata a termine, prevedeva di piantare 7000 querce nella città di Kassel.
Negli anni Sessanta del secolo scorso, Beuys era professore di scultura monumentale all’Accademia di Düsseldorf, dove aveva studiato.
Licenziato per aver promosso uno sciopero, tra gli anni Sessanta e Settanta, Beuys fu tra i firmatari di Fluxus, un movimento di area concettuale che univa artisti diversi, tra Europa e America, per "promuovere l'arte viva" con azioni culturali, sociali e politiche rivoluzionarie.
Beuys fu uno dei membri europei più attivi con svariate performance teatrali, da quelle spiccatamente politiche contro la guerra in Vietnam (I Like America and America like me, 1974), a quelle ambientaliste, dove gli animali rappresentavano una "capacità intuitiva superiore a quella di alcuni esseri umani con la loro caparbia razionalità" (Beuys). La più famosa di queste azioni, Come spiegare la pittura a una lepre morta (1965), vede Beuys nei panni di sacerdote, con il viso cosparso di miele e foglie d’oro, mentre tiene in braccio una lepre morta, alla quale spiega alcuni dipinti appesi alle pareti.
Nell'estratto qui proposto, Beuys spiega Il branco (1969), l'installazione di un pulmino Wolkswagen dal cui portellone retrostante escono una serie di 24 slitte. A ognuna è legato un kit di sopravvivenza composto da una fetta di grasso animale, una torcia, un rotolo di feltro. Sono gli oggetti noti, quelli di emergenza che costituiscono il racconto mitico, sempre molto crudo e reale, dell'artista.
Fattore importantissimo della sua opera infatti, è il pubblico, le sue reazioni, lo sbigottimento iniziale e l'imbarazzo. Quest'arte carica di energia salvifica, iniziava con lo shock dello spettatore, l'attimo in cui tale cesura con il pensiero corrente, lasciava scaturire una potenziale e nuova consapevolezza.L’opera di Beuys diventava nota nel panorama artistico per la sua idea di Scultura Sociale attraverso la quale avveniva la trasformazione profonda del pensiero critico, non solo dell'artista ma del fruitore stesso
Nel film, Beuys e Halpern interagiscono come artisti e uomini, amici che si confidano e scambiano battute più o meno serie, più o meno scherzose. E poi il pubblico, i commenti e l'attesa per accedere al Guggenheim ed entrare nell'opera.La forza del film Transformer di John Halpern, sta proprio nell'aver messo in scena la nascita e l'evoluzione di una Scultura Sociale
La ricerca delle energie primarie e profonde che caratterizzava la filosofia artistica ed esistenziale dell'artista tedesco, accendeva una fiamma nel giovane Halpern che iniziava così ad intraprendere il suo viaggio creativo verso una nuova consapevolezza spirituale.
PER INFO
Institute for Cultural Activism International
FOTO DI COPERTINA
Contrasto © Kino International/Courtesy Everett Collection