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Luzzati: moltiplicare ombrelli di scena
Buonasera con Emanuele Luzzati, 1979
Nico Orengo, giornalista e scrittore, intervista Emanuele Luzzati negli spazi di un palcoscenico dove è un corso l'allestimento della scenografie e la prova costumi.
La scena luzzatiana, spesso si contraddistingue per la presenza di semplici oggetti ritrovati, come in questo caso degli ombrelli vivaci e decorati, installati per creare infinite variazioni di immagini poetiche, visioni che alludono al senso del tutto.
In questa breve intervista sul teatro di Luzzati, si evince come la scenografia e i costumi del maestro non imitano mai la realtà del racconto, bensì la reinterpretano.Non sono mai stato studente di scenografia. Ho seguito una scuola d'arte applicata e poiché a me piaceva fare del teatro, mi sono interessato a tutte le arti applicate che mi insegnavano. Ho imparato a fare illustrazione, disegni per stoffe, architettura per arredamenti. Mettendo insieme tutte queste esperienze, con il tempo, la scenografia è venuta fuori. Perché in realtà la scenografia si impara sul palcoscenico
Emanuele Luzzati
La scena luzzatiana, spesso si contraddistingue per la presenza di semplici oggetti ritrovati, come in questo caso degli ombrelli vivaci e decorati, installati per creare infinite variazioni di immagini poetiche, visioni che alludono al senso del tutto.
Il compito della scenografia è di aiutare il pubblico a capire il testo, ad andare oltre il testo stesso e soprattutto la scenografia deve essere una parte dello spettacolo, bisogna che sia integrata, non può andar da sola
Emanuele Luzzati