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Zeri e San Vitale a Roma
Girone all'italiana, 1992
La Basilica sorge su un Oratorio del IV secolo dedicato ai Santi Gervasio e Protasio, martiri di origini milanesi, figli di Vitale. Verso la fine del secolo la pia matrona Vestina lasciava tutti i suoi averi all’Oratorio, che venne così ristrutturato in Basilica a tre navate, luogo consacrato da papa Innocenzo I nel 402.La Basilica paleocristiana di San Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio in Fovea, conosciuta più comunemente come San Vitale, sorge nell'attuale via Nazionale a Roma
San Vitale fu restaurata una prima volta da papa Leone III (795–816) e in epoca medievale, fu completamente rifatta dai papi Sisto IV (1475) e Clemente VIII (1595).
Nel 1859, papa Pio IX fece costruire la caratteristica scalinata d’accesso in discesa, dato l’innalzamento della strada durante la costruzione di via Nazionale.Questo ultimi interventi del Quattro Cinquecento, ridussero la Basilica ad una sola navata, al posto delle tre originarie e soppressero il portico antistante che venne chiuso e ridotto a vestibolo della chiesa. Solo i restauri del 1937-'38 ripristinarono il portico originario
La facciata oggi presenta il portico di epoca paleocristiana, a cinque arcate su colonne, con capitelli del V secolo. Il portale d’ingresso, fatto da preziosi battenti lignei intagliati agli inizi del Seicento, presenta un'iscrizione e lo stemma di Sisto IV.
L’interno a una sola navata con abside, fu restaurato nel 1859, mentre sono di epoca più recente il pavimento ed il soffitto ligneo (1934). Parte degli altari interni inoltre, derivano dalla chiesa del IV secolo.
La chiesa fu ridecorata, agli inizi del Seicento, per volere dei padri Gesuiti che affidarono il progetto ad artisti fiorentini manieristi di controriforma.Si tratta senza dubbio di uno degli edifici più importanti e più interessanti culturalmente che abbia prodotto la Roma del primissimo Seicento
Federico Zeri
Nei riquadri laterali del transetto, a simulare degli arazzi, spiccano gli affreschi di Agostino Ciampelli (1565–1630) raffiguranti la lapidazione e il martirio di San Vitale, mentre nel catino e nell'abside Andrea Commodi (1560–1638) raffigurò la caduta di Gesù sotto la croce e le scene del martirio dei santi Gervasio e Protasio. Del viterbese Tarquinio Ligustri (1564–1621), la navata con figure dei Profeti nella parte superiore e numerose scene di martirio, inserite in pregevoli e piacevoli paesaggi.
Qui Zeri denuncia il degrado della Basilica nei primissimi anni Novanta del secolo scorso. Cospicue infiltrazioni d'acqua avevano compromesso la pellicola pittorica degli affreschi che vediamo sgretolati. Secondo Zeri, queste infiltrazioni erano state causate da interventi scellerati che all'epoca erano stati compiuti nel restauro delle fondamenta di Palazzo delle Esposizioni.Questo edificio che io ricordo in perfetto stato di conservazione, gli affreschi sembravano appena dipinti, è oggi in agonia !
Federico Zeri
A partire dal 2005, l'interno della Basilica di San Vitale è stata oggetto di importanti restauri conservativi, che hanno riportato il luogo al suo primitivo splendore.
FOTO DI COPERTINA
Abside di San Vitale, Andrea Commodi @ Foto Contrasto
INFO
Basilica di San Vitale