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Intertwingled. The Role of the Rug in Arts, Crafts and Design

80 opere di pittura, fotografia, design e artigianato alla Galleria Nazionale

Nel salone centrale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma fino al 4 settembre 2022 è in corso una mostra dal titolo  Intertwingled. The Role of the Rug in Arts, Crafts and Design  (Intrecci. Il ruolo del tappeto/arazzo nelle arte, artigianato e design).

I due curatori Martí Guixé, designer e artista spagnolo, e Inga Knölke, fotografa tedesca, propongono una lettura aperta del mondo interconnesso in cui viviamo partendo dal termine intertwingled, coniato nel 1960 dal sociologo e filosofo statunitense Ted Nelson per esprimere la complessità delle interrelazioni del sapere, dove non ci sono singoli soggetti ma tutta la conoscenza nel suo insieme. Una conoscenza composta da una miriade di connessioni e relazioni incrociate, che non possono essere sconnesse e suddivise ordinatamente secondo un ordine gerarchico, ma devono essere esplorate in molte dimensioni.


Everything is deeply intertwingled/Tutto è profondamente intrecciato. 


La mostra esplora il tappeto e l’arazzo in campi differenti – dall’arte, all’artigianato, al design – e lo proietta in ambiti più concettuali, stabilendo nuove relazioni che dialogano con temi come il nomadismo, le reti visibili e invisibili, i network digitali, l’ipertesto, la decentralizzazione del potere, la narrazione non lineare e il potere insito nel concetto di unione.

Tappeti e arazzi sono composti materialmente da una moltitudine di fili e nodi che si intrecciano per creare disegni e superfici. Il tappeto, quindi, è al tempo stesso metafora e interfaccia di un dispositivo che mostra-e-nasconde la trama e l’ordito da cui è originato. Tappeti e arazzi possono essere interpretati come modi di occupare lo spazio in senso fisico e metaforico, poiché l’intreccio è anche composto, restando nella metafora, da relazioni politiche, economiche e sociali. La rete come ossatura, come palinsesto, come proto-configurazione di un tappeto o di un arazzo, è anche la proto- configurazione della nostra società e della nostra cultura. Ed è solo adottando questo pensiero sistemico, che si nutre di connessioni, che possiamo comprendere il nostro ecosistema materiale e culturale a partire dalle piccole abitudini, fino alle grandi decisioni.

INTERTWINGLED – nelle parole della Direttrice della Galleria Nazionale Cristiana Collu – non è solo una densa e stratificata etnografia del design, è un viaggio in molte dimensioni, che intreccia la nostra esperienza con quello che sappiamo e che ancora dobbiamo scoprire, insieme a ciò che non vediamo ma dovremmo saper immaginare. Visitare la mostra sarà come fare un salto nella simultaneità, un salto che scarta l’ovvio e trova lo stupore, accelera, rallenta, cambia ritmo, riprogetta e ricrea».


Attraverso l’esposizione di oltre 80 opere di pittura, fotografia, design e artigianato, il progetto espositivo di Martí   Guixé e Inga Knölke, concepito come un’unica installazione, presenta le sperimentazioni tessili di artisti come Carla Accardi, Gastone Novelli, Bice Lazzari, Antonio Sanfilippo, arazzi che decorarono gli interni delle turbonavi del Novecento, opere come Cromogramma di Renata Boero, Mappa di Alighiero Boetti, Sole scucito di Maria Lai, i collage di Eduardo Chillida, Max Bucaille e Jirì Kolar, le pratiche performative di Jana Sterback e un videolavoro di Egill Sæbjörnsson, elementi di designer come Marion Baruch, Ettore Sottsass, Aldo Rossi, Alessandro Pedretti, Italo Rota, Nani Marquina, fino ad arazzi, tappeti e fazzoletti di guerra realizzati dalle donne afghane.

I CURATORI
Martí Guixé
(Barcelona, 1964) è un designer, formatosi a Barcellona e a Milano, il cui lavoro trascende i confini abituali di questa disciplina; tra i musei in cui ha esposto ricordiamo il MoMa di New York, il MACBA di Barcellona, la Triennale di Milano, il MART di Rovereto, il Centre Pompidou di Parigi, il Mudac di Losanna e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Inga Knölke (Hannover, 1965) è una fotografa con base a Berlino e a Barcellona e a capo del progetto Imagekontainer.
Ha studiato fotografia alla Lette Foundation di Berlino, è laureata in Scienze Culturali e Comunicazione Estetica all’Università di Hildesheim.

Si ringrazia Egill Sæbjörnsson per la gentile concessione di alcuni estratti del suo video From Magma to Mankind, 2020