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Maria Morino Savinio e Giuseppe Ungaretti
L'Approdo, 1969
In occasione della mostra di disegni di Alberto Savinio, allestita alla galleria romana Il Segno (Un pittore letterato), la rubrica culturale Rai de L’Approdo (1969), realizzò un servizio dove intervistava la signora Maria Morino Savinio (1899-1981) e il poeta Giuseppe Ungaretti (1888-1970).
In pochi minuti, lo speaker informava dell'omaggio reso all'artista un anno prima in un’esposizione curata da Enrico Crispolti nell'ambito della mostra di arte contemporanea "Alternative Attuali 3" (L'Aquila, 1968).
L’intervista a Maria Savinio, svolta nella sua casa dove appare seduta a un tavolo con Angelica e i suoi figli, svela il rapporto tra la coppia che si conosce nel 1925 al Teatro d’Arte di Roma in un clima culturale vivace di giovani promesse. La vedova traccia brevemente la biografia del marito ricca di amicizie geniali e importanti come quella di Apollinaire.
FOTO DI COPERTINA
Giuseppe Ungaretti, 1969 © Romano Gentile/A3/contrasto
La riscoperta dell’opera complessa di Savinio, iniziata negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso con mostre di pittura, pubblicazioni letterarie, opere teatrali e musicali, era anticipata nel piccolo schermo ancora bianco e nero da questo servizio de L'Approdo, realizzato nella galleria il cui spazio era curato e gestito dalla figlia del pittore Angelica (Alberto Savinio. “Grandi mostre” 1978).Fu un fanciullo prodigio. A quattordici anni era già molto avanti nello studio della musica e della letteratura …
Giorgio de Chirico
In pochi minuti, lo speaker informava dell'omaggio reso all'artista un anno prima in un’esposizione curata da Enrico Crispolti nell'ambito della mostra di arte contemporanea "Alternative Attuali 3" (L'Aquila, 1968).
L’intervista a Maria Savinio, svolta nella sua casa dove appare seduta a un tavolo con Angelica e i suoi figli, svela il rapporto tra la coppia che si conosce nel 1925 al Teatro d’Arte di Roma in un clima culturale vivace di giovani promesse. La vedova traccia brevemente la biografia del marito ricca di amicizie geniali e importanti come quella di Apollinaire.
L’anziano poeta Ungaretti, qui intervistato un anno prima dalla scomparsa, ricorda Savinio quasi commosso con parole partecipate e piene di sincera umanità.Era un dolce amico, un dolce fratello ed è con grande rimpianto che ne evoco il ricordo … È valsa la pena di essere rimasto vivo fino ad oggi per dire a tutti, di nuovo, “addio a Savinio” e dirgli che noi lo ricorderemo e lo ricorderanno quelli che verranno dopo di noi come un uomo gentile … Un Gentiluomo!
Giuseppe Ungaretti
FOTO DI COPERTINA
Giuseppe Ungaretti, 1969 © Romano Gentile/A3/contrasto