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Dieci minuti con Giorgio de Chirico
La prima apparizione in tivù del 1958
In occasione della Personale. Giorgio de Chirico, allestita nel 1958 al Circolo della Stampa di Roma, la rubrica della tivù nazionale “Dieci minuti con” (a cura di Arnaldo Genoino, 1956-1958), invita per la prima volta Giorgio de Chirico a parlare del suo lavoro.
Di fronte ad alcuni suoi quadri esposti in mostra, l’artista parla di motivi mitologici, nature morte e autoritratti con tono e voce un po’ impacciati.
Infine, prima sull’Appia Antica e poi in riva alla spiaggia di Ostia, l’artista affianco a due bellissimi purosangue, riflette sul significato di “classico”, sinonimo di qualità eccelsa e non manca di prendersi un po’ in giro assicurando che ai cavalli preferisce i muli.
FOTO DI COPERTINA
Giorgio de Chirico, 1963
Di fronte ad alcuni suoi quadri esposti in mostra, l’artista parla di motivi mitologici, nature morte e autoritratti con tono e voce un po’ impacciati.
“Decadenza” e “aberrazione” sono gli aggettivi impiegati dall’artista per definire l’arte moderna, dagli impressionisti in poi mentre, “barocco”, usato dalla critica per etichettare il suo lavoro dopo il periodo strettamente metafisico, è tutto ciò che denota maestria, tecnica e libertà espressiva.In una sequenza successiva, de Chirico si presenta in panni seicenteschi nella sua casa studio di Piazza di Spagna, mentre espone il grande valore che per lui, Pictor optimus, riveste il fare pittura
Infine, prima sull’Appia Antica e poi in riva alla spiaggia di Ostia, l’artista affianco a due bellissimi purosangue, riflette sul significato di “classico”, sinonimo di qualità eccelsa e non manca di prendersi un po’ in giro assicurando che ai cavalli preferisce i muli.
FOTO DI COPERTINA
Giorgio de Chirico, 1963