Il tuo browser non supporta video HTML5
Eva Koťátková: Lenka la giraffa
La Repubblica Ceca alla Biennale Arte 2024
Il progetto è curato da Hana Janečková e realizzato in collaborazione con Himali Singh Soin, David Soin Tappeser (Hylozoic/Desires), Gesturing Towards Decolonial Futures e gruppi di bambini ed anziani. Il commissario della rappresentazione ceca alla Biennale Arte 2024 è Michal Novotný, direttore della Collezione d’Arte dopo il 1945 presso la Galleria Nazionale di Praga.
Lenka fu catturata in Kenya nel 1954 e trasportata allo Zoo di Praga, dove divenne la prima giraffa cecoslovacca. Sopravvisse solo due anni in cattività. Dopo la sua morte, il suo corpo fu donato al Museo Nazionale di Praga, dove fu esposto come semplice artefatto museale fino al 2000.
Il progetto collaborativo di Eva ripensa la storia di Lenka come un incontro poetico e fisico per il pubblico, i collaboratori invitati e l’artista, ma anche come un luogo di intervento critico nei rapporti tra istituzioni e il mondo naturale.
Vedo la storia di Lenka come molto più di un progetto espositivo, ma come una struttura aperta in cui possono essere ascoltate voci silenziose e storie multiple, al di là delle storie ufficiali. Sono molto grata per tutte le collaborazioni ispirate che, si spera, continueranno e si evolveranno anche dopo la fine della mostra della Biennale. Credo fermamente che la storia di Lenka sia altrettanto importante da raccontare nelle scuole e in altri contesti non artistici per stimolare l’immaginazione su mondi più equi ed empatici," afferma Eva Koťátková.
Eva Koťátková dentro la sua installazione nel padiglione della Repubblica Ceca alla Biennale Arte di Venezia 2024. Foto di Aleksandra Vajd
Il progetto si propone di interrogare le gerarchie, la violenza e le pratiche estrattive incorporate nel modo in cui incontriamo, osserviamo e impariamo sugli animali, suggerendo modalità diverse di coinvolgimento, in cui la cura, l’immaginazione e le emozioni sono altrettanto importanti della narrazione storica. Accanto alla collaborazione con gli artisti e compositori Himali Singh Soin e David Soin Tappeser (Hylozoic/Desires), la storia di Lenka è interpretata anche da bambini, educatori ed anziani, i cui contemporanei erano i compagni di Lenka. L’installazione è concepita come un corpo collettivo che permette molteplici forme di racconto delle storie.
Con il contributo del collettivo Gesturing Towards Decolonial Futures, Il cuore di una giraffa in cattività è dodici chili più leggero crea uno spazio in cui l’appartenenza può essere formata attraverso le emozioni, il tocco e le relazioni ecologiche, anziché attraverso le nozioni fisse di identità e nazione.
Il progetto è curato da Hana Janečková, docente di Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Praga.
È stato un onore lavorare con Eva Koťátková e portare la sua interpretazione artistica di un soggetto recente e altamente rilevante, come la storia di Lenka, all’attenzione di un pubblico internazionale. Sono soprattutto entusiasta delle collaborazioni e delle prospettive aperte che il progetto ha adottato."
Hana Janečková, docente di Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Praga.
Arte Ceca e Slovacca insieme in un unico padiglione
Alla 60ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, la Repubblica Ceca e la Slovacchia si presentano insieme dopo molto tempo. Nel padiglione comune alle due nazioni, ancora decorato con la scritta "Cecoslovacchia", verranno mostrate le opere dell’artista ceca Eva Koťátková e dell’artista slovacco Oto Hudec. Mentre il progetto dell’artista ceca Eva Koťátková si svolgerà all’interno del padiglione, sul frontone e nei dintorni del padiglione, l’artista slovacco Oto Hudec presenterà il progetto Floating Arboretum, dedicato alla tutela dei boschi minacciati in tutto il mondo.