Rai Cultura
Roy Lichtenstein Brushstroke 1965 Litografia su carta bianca, spessa, liscia 58.4 x 73.6 cm Collezione privata, Courtesy Sonnabend Gallery, New York ©Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein Crying Girl 1963 Litografia offset su carte leggera biancastra liscia 45.8 x 61 cm Collezione privata, Courtesy Sonnabend Gallery, New York ©Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein The Oval Office 1992 Serigrafia su carta Rives 90.5 x 115.4 cm Collection Lex Harding ©Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein Reflections on Minerva 1990 Litografia, serigrafia, rilievo and collage in PVC metallizzato con goffratura su carta Somerset fatta a mano 106.7 x 131.4 cm Collezione privata ©Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein Reflections on Crash 1990 Litografia, serigrafia, rilievo and collage in PVC metallizzato con goffratura su carta Somerset fatta a mano 150.2 x 190.5 cm Collection Lex Harding ©Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein American Indian Theme VI 1980 xilografia su carta Suzuki lavorata a mano 95.9 x 127.7 cm Collection Walker Art Center, Minneapolis Gift of Dr.Maclyn E. Wade, 1984 ©Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein Hot Dog 1964 smalto porcellanato su metallo 61 x 121.9 cm The Sonnabend Collection and Antonio Homem ©Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein Landscape with Boats 1996 Litografia e serigrafia su carta per acquarello Lanaquarelle 89.7 x 165 cm National Gallery of Art, Washington Gift of Lee and Ann Fensterstock, 2000 ©Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein Profile Head 1988 bronzo dipinto e patinato 93 x 57.2 x 24.1 cm Private Collection ©Estate of Roy Lichtenstein; Photography: Rob McKeever
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Roy Lichtenstein Reverie 1965 Serigrafia su carta bianca liscia 76.5 x 60.9 cm Collection Lex Harding © Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein The Couple 1980 xilografia con goffratura su carta Arches Cover 101.9 x 91.3 cm The Roy Lichtenstein Foundation Collection ©Estate of Roy Lichtenstein
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Roy Lichtenstein. Multiple Visions

Una mostra al MUDEC - Museo delle Culture di Milano fino al 8 settembre 2019

Il MUDEC presenta un grande maestro americano e una delle figure più importanti nell’arte del ventesimo secolo: Roy Lichtenstein 
La mostra è curata da Gianni  Mercurio, studioso di Lichtenstein da oltre vent’anni. Mercurio ha curato, tra l’altro, la mostra e il relativo volume Roy Lichtenstein. Meditations on Art, Milano, Fondazione La Triennale, 2010, e poi (col titolo Kunst als Motiv) Colonia, Museum Ludwig, 2011.

L'arte sofisticata di Lichtenstein, riconoscibile al primo sguardo e apparentemente facile da comprendere, ha affascinato fin dai primi anni eroici della pop art generazioni di creativi, dalla pittura alla pubblicità, dalla fotografia al design e alla moda e il potere seduttivo che essa esercita sulla cultura visiva contemporanea è ancora molto forte.

In mostra circa 100 opere tra prints anche di grande formato, sculture, arazzi, un’ampia selezione di editions provenienti da prestigiosi musei, istituzioni e collezioni private europee e americane (la Roy Lichtenstein Foundation, la National Gallery of Art di Washington, il Walker Art Center di Minneapolis, la Fondation Carmignac e Ryobi Foundation, Gemini G.E.L. Collection), oltre a video e fotografie.

La mostra - che è stata pensata anche per essere ospitata in un museo come il Museo delle Culture, da sempre attento per vocazione ai diversi linguaggi artistici - evidenzia, attraverso una panoramica sui temi e i generi dell’arte di Roy Lichtenstein, come gli elementi di diverse culture confluiscano nel suo lavoro di decostruzione e ricostruzione dell’immagine, e quindi elaborate in chiave pop con  il suo linguaggio personalissimo: dalla storia della nascita degli Stati Uniti all’epopea del Far West, dai vernacoli e le espressioni artistiche etnografiche degli indiani d’America alla cultura pop esplosa in seguito all’espansione dell’economia mondiale del secondo dopoguerra, dalla cultura artistica europea delle avanguardie allo spirito contemplativo dei paesaggi orientali. 

La fascinazione per la “forma stampata”, cioè la riproduzione meccanica come fonte di ispirazione, che è alla base del lavoro di Roy Lichtenstein e che nella sua pittura viene attuata in un percorso che parte da una copia che viene trasformata in un originale, viene presentata in questa mostra nel suo processo inverso: da un’idea originale a una copia moltiplicata. 

Una ricerca che l’artista  condusse nel corso di tutta la sua carriera attraverso la stampa e la manifattura, realizzando lavori pensati ad hoc (la realizzazione di una stampa o di una scultura partiva da disegni e studi preparatori, come per i dipinti) e impiegando tecniche e materiali innovativi; una pratica che diventa una forma di espressione artistica e un’estensione della sua visione estetica, costruita metodicamente da Lichtenstein in parallelo alla pittura e di cui la mostra presenta l’evoluzione a partire dai primi lavori degli anni Cinquanta.

La mostra è organizzata in un percorso tematico, evidenziando l’evoluzione nel lavoro di Lichtenstein rispetto alla riproducibilità meccanica dell’opera d’arte, di cui è stato forse il più sofisticato interprete, ma illustrandone allo stesso tempo le sue diverse interpretazioni e rappresentazioni formali rispetto ai soggetti trattati: visioni che procedono con costanti riferimenti trans-storici ai mutamenti dei linguaggi artistici.