Museo dall'esterno, 2019 (Esterno © Elliot Schimdt 2019)
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Ingresso Museo Poldi Pezzoli. L’ingresso affaccia sul cortile interno dell’omonimo Palazzo Pezzoli di via Manzoni 12. Qui i visitatori sono accolti dal Ritratto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1851) di Francesco Hayez, (1791-1882).
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Salone dell’affresco. Nel soffitto del salone di ingresso il grande affresco con l’Apoteosi di Bartolomeo Colleoni (1745), del lombardo Carlo Innocenzo Carloni (1686- 1775), proveniva da Villa Colleoni di Calusco d’Adda e fu trasferito al museo durante i lavori di ricostruzione nel 1963. (Salone Affresco © Museo Poldi Pezzoli)
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Sala d'armi. Primo allestimento della casa museo, originariamente al piano nobile, distrutto nella secondo guerra mondiale, l'attuale sala d'armi è opera dello scultore Arnaldo Pomodoro (2000) L’ambiente è stato completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, e i preziosi oggetti trasferiti al piano terreno. La collezione è composta prevalentemente da pezzi del Rinascimento milanese e bresciano, con particolare attenzione alle armi da parata. Un secondo importante gruppo è costituito da armi da fuoco tedesche del Cinquecento e del Seicento.. L’ambiente è stato completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, e i preziosi oggetti trasferiti al piano terreno. La collezione è composta prevalentemente da pezzi del Rinascimento milanese e bresciano, con particolare attenzione alle armi da parata. Un secondo importante gruppo è costituito da armi da fuoco tedesche del Cinquecento e del Seicento. L’ambiente è stato completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, e i preziosi oggetti trasferiti al piano terreno. La collezione è composta prevalentemente da pezzi del Rinascimento milanese e bresciano, con particolare attenzione alle armi da parata. Un secondo importante gruppo è costituito da armi da fuoco tedesche del Cinquecento e del Seicento.La collezione presenta armi del Cinque e Seicento. a collezione è composta prevalentemente da pezzi del Rinascimento milanese e bresciano, con particolare attenzione alle armi da parata. Un secondo importante gruppo è costituito da armi da fuoco tedesche del Cinquecento e del Seicenta collezione è composta prevalentemente da pezzi del Rinascimento milanese e bresciano, con particolare attenzione alle armi da parata. Un secondo importante gruppo è costituito da armi da fuoco tedesche del Cinquecento e del Seicenta collezione è composta prevalentemente da pezzi del Rinascimento milanese e bresciano, con particolare attenzione alle armi da parata. Un secondo importante gruppo è costituito da armi da fuoco tedesche del Cinquecento e del SeicentL’ambiente è stato completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, e i preziosi oggetti trasferiti al piano terreno. La collezione è composta prevalentemente da pezzi del Rinascimento milanese e bresciano, con particolare attenzione alle armi da parata. Un secondo importante gruppo è costituito da armi da fuoco tedesche del Cinquecento e del Seicento.collaborazione di Paolo Gazzoli per gli stucchi e Pompeo Bertini per le vetrate. L’effetto teatrale dello stile Neogotico dominava la sala, affollata di stendardi, armi, armature, trofei, vetrine e manichini. L’ambiente è stato completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, e i preziosi oggetti trasferiti al piano terreno. La collezione è composta prevalentemente da pezzi del Rinascimento milanese e bresciano, con particolare attenzione alle armi da parata. Un secondo importante gruppo è costituito da armi da fuoco tedesche del Cinquecento e del Seicento. collaborazione di Paolo Gazzoli per gli stucchi e Pompeo Bertini per le vetrate. L’effetto teatrale dello stile Neogotico dominava la sala, affollata di stendardi, armi, armature, trofei, vetrine e manichini. L’ambiente è stato completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, e i preziosi oggetti trasferiti al piano terreno. La collezione è composta prevalentemente da pezzi del Rinascimento milanese e bresciano, con particolare attenzione alle armi da parata. Un secondo importante gruppo è costituito da armi da fuoco tedesche del Cinquecento e del Seicento. (Armeria © Museo Poldi Pezzoli, foto di Walter Carrera)
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Scalone Antico. La scenografica scala barocca, impreziosita da un’elegante fontana, collega l’ingresso e gli ambienti del piano terreno alle sale del piano nobile. La scala era di accesso agli appartamenti di Pezzoli ed era stata progettata con l’antico scalone del palazzo. stucco delle pareti e il lucernario in vetro dipinto sono stati distrutti durante i bombardamenti del ’43, mentre si sono salvate cinque cassapanche in legno di noce con uno stemma dorato e la scritta “Poldi” sullo schienalea stucco delle pareti e il lucernario in vetro dipinto sono stati distrutti durante i bombardamenti del ’43, mentre si sono salvate cinque cassapanche in legno di noce con uno stemma dorato e la scritta “Poldi” sullo schienalea stucco delle pareti e il lucernario in vetro dipinto sono stati distrutti durante i bombardamenti del ’43, mentre si sono salvate cinque cassapanche in legno di noce con uno stemma dorato e la scritta “Poldi” sullo schienale.a stucco delle pareti e il lucernario in vetro dipinto sono stati distrutti durante i bombardamenti del ’43, mentre si sono salvate cinque cassapanche in legno di noce con uno stemma dorato e la scritta “Poldi” sullo schienale.e a stucco delle pareti e il lucernario in vetro dipinto sono stati distrutti durante i bombardamenti del ’43, mentre si sono salvate cinque cassapanche in legno di noce con uno stemma dorato e la scritta “Poldi” sullo schienale. (Scalone Antico © Museo Poldi Pezzoli)
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Salone Dorato. Questa Il Salone Dorato è la stanza in stile rinascimentale è la più importante del museo; originariamente salone d’onore dell’appartamento di Pezzoli, oggi ospita i capolavori della collezione, opere di Pollaiolo, Bellini, Piero della Francesca e Mantegna.Ritratto di Dama attribuito a Piero del Pollaioloazioni in stoffa damascata che rivestivano le pareti, sono stati distrutti dai bombardamenti. L’attuale sistemazione museografica risale agli anni Novanta. Tra le opere esposte si possono ammirare il Ritratto di Dama attribuito a Piero del Pollaiolo e diventato simbolo del Museo, l’Imago Pietatis di Bellini, il Compianto sul Cristo Morto di Botticelli, la Madonna con Bambino di Mantegna e San Nicola da Tolentino di Piero della Francesca. Nella vetrina che separa il Salone Dorato dalla Sala degli Stucchi sono esposte le collezioni di porcellane e maiolicheazioni in stoffa damascata che rivestivano le pareti, sono stati distrutti dai bombardamenti. L’attuale sistemazione museografica risale agli anni Novanta. Tra le opere esposte si possono ammirare il Ritratto di Dama attribuito a Piero del Pollaiolo e diventato simbolo del Museo, l’Imago Pietatis di Bellini, il Compianto sul Cristo Morto di Botticelli, la Madonna con Bambino di Mantegna e San Nicola da Tolentino di Piero della Francesca. Nella vetrina che separa il Salone Dorato dalla Sala degli Stucchi sono esposte le collezioni di porcellane e maioliche. (Salone Dorato ©)
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Il cannocchiale prospettico: dal Salone Dorato alla Sala delle Archeologie. Nel Salone Dorato, il Ritratto di Dama (1470 ca.) di Piero del Pollaiolo (1443-1496), è divenuto l'immagine icona del museo. (Il cannocchiale prospettico)
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Sala Nera. Sale storica del museo, in origine il salotto dell’appartamento di Pezzoli, era stata detta "nera" per i finissimi rivestimenti in ebano distrutti durante la guerra. In stile rinascimento nordico, ospita un polittico fiammingo con Annunciazione e la scultura Fiducia in Dio (1836), commissionata a Lorenzo Bartolini da Rosina Trivulzio, madre di Gian Giacomo. (Sala Nera © Museo Poldi Pezzoli)
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Sala degli Ori. La sala è allestita nell'ex gabinetto privato di Pezzoli, ricostruito nel dopoguerra. Nelle vetrine è esposta una raccolta di oreficeria di oltre 200 pezzi fra smalti antichi, oreficeria sacra, oggetti da collezione e gioielli anche etruschi.venienti da corredi tombali. (Sala Ori © Museo Poldi Pezzoli)
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Studiolo Dantesco. Il piccolo studio privato del collezionista, progettato da Giuseppe Bertini e Luigi Scrosati, presenta un'originale decorazione annoverata fra le prime testimonianze europee di stile revival storicista, ispirata al Medioevo di Dante. ti murali, gli arredi e le vetrate si ispirano al Medioevo di Danteti murali, gli arredi e le vetrate si ispirano al Medioevo di Dante. La piccola sala, dove già Poldi Pezzoli aveva raccolto le opere più preziose della sua Wuderkammer, ospita alcuni arredi originali della casa. (Studiolo Dantesco © Museo Poldi Pezzoli)
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La sala degli orologi da persona. La prima sala della nuova Ala Franzini aperta nel 2017, è dedicata all'esposizione di orologi da persona, una collezione che riunisce esemplari di lusso di fattura tedesca, francese, inglese e svizzera realizzati fra la metà del XVI e gli inizi del XX secolo. La maggioranza dei pezzi appartiene alla collezione di Luigi Delle Piane. (La sala degli orologi da persona)
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Il Cavaliere in nero nella Sala delle Archeologie. Area Franzini. La sala ospita le donazioni di Rossella Necchi Rizzi e Orazio Carandente: ceramiche e piccola statuaria attica, di grande interesse nell'800. Dal 2004, il museo ospita il raffinato ritratto, a grandezza naturale, del Cavaliere in nero (ca.1567) di Giovan Battista Moroni.aria in terracotta. (Il Cavaliere in nero nella sala delle archeologie)
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Galleria dei Ritratti con Porcellane. Nella sala sono esposte alcune porcellane della settecentesca manifattura di Meissen, donati nel 2017 da Maria Chiara Zerilli Marimò. (Galleria dei ritratti con alcune porcellane)
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Galleria dei Ritratti. La sala è interamente dedicata ai celebri ritratti dell'artista bergamasco Vittore Ghislandi, detto Fra Galgario (1655–1743), grande ritrattista collezionato da Pezzoli. (Galleria dei Ritratti)
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Sala delle porcellane. (Uno scorcio della sala delle porcellane)
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