Rai Cultura
Qhapaq Ñan ad Áncash, Perù. Courtesy: Proyecto Qhapaq Ñan – Sede Nacional. Ministerio de Cultura del Perù
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Scalinata sulle yungas, Jujuy, Argentina. Tratto Santa Ana – Valle Colorado. Segmento: Quebrada Grande – Las Escaleras. Courtesy Victoria Ayelén Sosa.
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Cecilia Vicuña_Quipu Mapocho, 2017. Video (performance multimediale). Fiume Mapocho, Cile. Co-prodotto da Cecilia Vicuña e INVERCINE per Moviemientos de Tierra, Museo Nacional de Bellas Artes, Cile, 2017. Courtesy dell’artista, Lehmann Maupin Gallery e INVERCINE
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Joaquín Sánchez - ILLA, 2011. Foto: Martín Jordán, Joaquín Sánchez - Courtesy dell’artista
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Valle Colorado, Jujuy, Argentina. Trayecto Santa Ana - Valle Colorado. Courtesy: Victoria Ayelén Sosa
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Instituto Nacional de Patrimonio Cultural, Ministerio de Cultura y. Patrimonio del Ecuador. Courtesy: INPC
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Estefanía Peñafiel Loaiza Ecuador/Francia, 1978, una cierta idea del paraíso 1. este oro comemos (según Guamán Poma de Ayala), 2006-2021. Murale realizzato con cioccolato italiano, elaborato con cacao ecuadoriano.
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Claudio Pérez - Cile. Serie: Retratos Andinos. Hans Vilca, Chiu Chiu 2017. Courtesy l’artista
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Valle Colorado, Jujuy, Argentina. Tratto Santa Ana - Valle Colorado. Courtesy: Victoria Ayelén Sosa
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I tambos più australi del Tawantinsuyu, Mendoza, Argentina. Tratto Ciénaga de Yalguaraz - Puente del Inca. Segmento: Puente del Inca. Courtesy: Mario Lazarovich
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Capillas Mesadas, Salta, Argentina. Tratto Santa Rosa de Tastil - Potrero de Payogasta. Segmento: Santa Rosa de Tastil
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ECUADOR - Courtesy: INPC – Instituto Nacional de Patrimonio Cultural, Ministerio de Cultura y Patrimonio del Ecuador
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ECUADOR - Courtesy: INPC – Instituto Nacional de Patrimonio Cultural, Ministerio de Cultura y Patrimonio del Ecuador
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ECUADOR - Courtesy: INPC – Instituto Nacional de Patrimonio Cultural, Ministerio de Cultura y Patrimonio del Ecuador
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ECUADOR - Courtesy: PNUD Ecuador
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ECUADOR - Courtesy: INPC – Instituto Nacional de Patrimonio Cultural, Ministerio de Cultura y Patrimonio del Ecuador
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PERU' - La zona archeologica monumentale di Aypate è stata il centro amministrativo-cerimoniale più importante costruito durante il periodo Inca nella regione di Aybaca, Piura, Perù. Courtesy: Proyecto Qhapaq Ñan – Sede Nacional. Ministerio de Cultura de Perú
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PERU' - Muro risalente al periodo imperiale Inca, situato nella parte centrale della scogliera del promontorio Centinela, nel sito archeologico di El Huarco, Perù. Courtesy: Gerardo Quiroga. Proyecto Qhapaq Ñan – Sede Nacional. Ministerio de Cultura
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PERU' - Una delle Piramidi del complesso archeologico Mateo Salado, Perù. Courtesy: Proyecto Qhapaq Ñan – Sede Nacional. Ministerio de Cultura de Perú
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PERU' - Festività nel sito archeologico “Incahuasi de Huaytará”, nel tratto Vilcashuaman – Sangalla, Perù. Courtesy: Jose Luis Matos. Proyecto Qhapaq Ñan – Sede Nacional. Ministerio de Cultura de Perú.
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PERU' - Porta in pietra trapezoidale a doppio stipite con felini scolpiti nei suoi architravi, Centro amministrativo di Huánuco Pampa, Huánuco, Perù. Courtesy: Jose Luis Matos. Proyecto Qhapaq Ñan – Sede Nacional. Ministerio de Cultura de Perú.
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CILE - Sito archeologico Incahuasi. Tratto: Inachuasi-Lasana. Andrea Rojas. Courtesy: Servicio Nacional de Patrimonio Cultural, Consejo de Monumentos Nacionales
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CILE - Sito archeologico e kallanka di Turi. Tratto: Cupo - Catarpe. Regione di Antofagasta, Cile. Jorge López. Courtesy: Servicio Nacional de Patrimonio Cultural
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CILE - Kallanka di Turi. Tratto: Cupo - Catarpe. Regione di Antofagasta, Cile. Jorge López. Courtesy: Servicio Nacional de Patrimonio Cultural
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CILE - Paesaggio con vista del vulcano Licancabur e Salar de Atacama. Tratto: Camar - Peine. Regione di Antofagasta, Cile. Andrea Rojas. Courtesy: Servicio Nacional de Patrimonio Cultural, Consejo de Monumentos Nacionales
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CILE - Sito archeologico Tambo de la Sal. Tratto: Portal del Inca - Finca Chañaral. Regione di Atacama, Cile. Francisco Garrido. Courtesy: Servicio Nacional de Patrimonio Cultural, Consejo de Monumentos Nacionales
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ARGENTINA - Il villaggio di terra degli Angualasto, San Juan, Argentina. Segmento: Angualasto – Colangüil. Courtesy: Secretaría de Cultura de la Nación
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ARGENTINA - Ricami tipici, Santa Ana (Jujuy, Argentina). Courtesy: Victoria Ayelén Sosa
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ARGENTINA - Cerimonie tra le nubi, Tucumán, Argentina. Segmento: Complesso Archeologico La Ciudacita. Courtesy: Mariano Corbalán, Dirección de Patrimonio Cultural, Ente Cultural De Tucumán
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ARGENTINA - Le vigogne dell’Inca, San Juan, Argentina. Segmento: Llano de los Leones. Courtesy: Victoria Ayelén Sosa
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ARGENTINA - Vulcano Llullaillaco, Salta, Argentina. Segmento: Complesso Cerimoniale del Vulcano Llullaillaco. Courtesy: Mario Lazarovich
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Santuario di Las Lajas, Ipiales, Nariño, Colombia
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Qhapaq Ñan, Il grande cammino delle Ande

Un viaggio inedito attraverso storia, antropologia, artigianato, archeologia, arte contemporanea, saperi ancestrali, cooperazione tra i Paesi, turismo comunitario e sostenibile.

Dall'11 maggio al 22 agosto 2021, IILA – Organizzazione internazionale italo-latino americana presenta una mostra interdisciplinare dedicata al Qhapaq Ñan, Il grande cammino delle Ande, allestita a Roma negli spazi del MUCIV – Museo delle Civiltà.

Un evento che rappresenta tutte le anime che popolano e rappresentano l'IILA, la storia, l'archeologia, la tutela del patrimonio, lo sviluppo economico, scienza e tecnologia, cooperazione allo sviluppo, diritti culturali.
Rosa Jijón, curatrice della mostra


Qhapaq Ñan, Il grande cammino delle Ande, una delle grandi imprese umane del mondo antico, è un viaggio attraverso il sistema viario andino creato dagli Incas sulla base di infrastrutture preincaiche, le cui ramificazioni arrivano a toccare sei Paesi dell’America Latina: Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù, per un totale di oltre trentamila chilometri.
Il Cammino Inca attraversa una delle aree geografiche più estreme al mondo, che va dai seimila metri delle vette delle Ande, passando per aridi deserti e foreste pluviali, fino a raggiungere le coste e costituisce un potente mezzo di comunicazione tra i popoli, che ancora oggi continua a compiere, come ha fatto per secoli, la sua funzione di connettore tra le comunità, veicolo di scambi economici e culturali, proprio come le grandi vie consolari dell’Impero Romano.


I tambos più australi del Tawantinsuyu, Mendoza, Argentina. Tratto Ciénaga de Yalguaraz - Puente del Inca

Il Qhapaq Ñan è stato dichiarato Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2014, grazie a un complesso processo di cooperazione culturale tra i sei Paesi: in questo senso, è l’unico caso al mondo di costruzione di una narrazione collettiva e congiunta.  

Ora più che mai, è opportuno ricordare le buone pratiche di collaborazione internazionale in materia di patrimonio culturale. In un momento di pandemia universale come quello che stiamo affrontando, risulta essenziale ravvivare lo spirito collaborativo che trascende i confini politico-amministrativi della sovranità nazionale. Progetti come questo rafforzano la fiducia verso forme di multilateralismo, portatore di esempi concreti di solidarietà, utili per affrontare la costruzione, non più di una storia condivisa, ma di uno sviluppo sociale e culturale futuro.
Nuria Sanz, coordinatrice del progetto di candidatura del Cammino a Patrimonio Mondiale

L'esposizione romana presso il MUCIV – Museo delle Civiltà si inoltra alla scoperta di questo immenso territorio con il suo patrimonio vivo e di straordinaria ricchezza simbolica, attraverso un'ampia selezione di reperti archeologici, curata da Donatella Saviola, parte della stessa collezione preistorico-etnografica del Museo Luigi Pigorini: oggetti rituali posti a corredo delle sepolture andine, che risultano essere la testimonianza dei costanti scambi intercorsi tra le numerose civiltà, da quelle pre-incaiche agli Inca.


Joaquín Sánchez - ILLA, 2011

Progetto corale, la mostra intreccia anche un dialogo con l'arte contemporanea, contrappunto ai saperi ancestrali e alla cosmovisione andina, fonti di ispirazione per la produzione artistica dei nostri tempi. La sezione, curata da José de Nordenflycht, storico e critico d’arte, propone opere di Gracia Cutuli (Argentina), Joaquín Sánchez (Bolivia), Cecilia Vicuña (Cile), Gabriel Vanegas (Colombia), Estefanía Peñafiel Loaiza (Ecuador), Mariano León (Perù).

I sei artisti hanno lavorato sul concetto di “impronta”. Le loro opere nascono dall’esigenza di lasciare una traccia, come la rovina è un’impronta terminale, per non rimuovere o dimenticare ma sfruttare questi luoghi per ricordare sempre che le rovine non sono semplici macerie. 
José de Nordenflycht, curatore sezione Arte Contemporanea


Claudio Pérez - Cile. Serie: Retratos Andinos. Hans Vilca, Chiu Chiu, 2017

Uno sguardo ugualmente contemporaneo, ma dal punto di vista della fotografia documentale, si potrà trovare nella cronaca visiva del fotografo cileno Claudio Pérez, che dà il suo contributo alla mostra con una serie di ritratti. Il progetto Qhapaq Ñan ATACAMA, compone un lavoro antropologico e geografico che trova la sua origine nell’osservazione della resistenza culturale di questi territori e che mostra in modo multidisciplinare parte del percorso attuale del Cammino Inca.