And the winner is... Roberto!
Il tredicesimo Oscar
Il 21 marzo di vent’anni fa Roberto Benigni con La vita è bella riceve ben tre Oscar su sette nomination: miglior attore protagonista, miglior film straniero e miglior colonna sonora originale, di Michele Piovani. “And the winner is… Roberto!” annuncia commossa Sophia Loren quella notte a Los Angeles.
La statuetta più ambita al mondo da chi fa cinema era tornata in Italia dopo ben sette anni di latitanza. Non solo: La vita è bella, unico italiano nella storia, venne candidato addirittura come Miglior film dell’anno.
Per festeggiare il ventesimo anniversario dell’evento, vi riproponiamo il documentario, Opinioni di un clown, realizzato per Rai 5 da Felice Cappa e Andreina Di Porto che ripercorre la carriera artistica di Roberto Benigni con rari e divertenti materiali di repertorio, dai primi filmati in bianco e nero, realizzati per la televisione e per il cinema, fino al racconto degli aneddoti legati alla notte degli Oscar 1999.
La storia degli Oscar italiani
I primi film italiani ad essere premiati a Los Angeles sono Sciuscià e Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, che vinsero l’Oscar negli anni ’40. Poi arriva la stagione dell’amore degli americani per i capolavori di Federico Fellini: piovono statuette per il regista romagnolo a partire dal 1957 per La Strada, l’anno successivo per Le notti di Cabiria, cui seguirono nel 1963 quello per Otto e mezzo e, nel 1975 per l’autobiografico Amarcord.
Nel 1965 Vittorio De Sica vince il suo terzo Oscar con Ieri, oggi e domani e il quarto nel ’71 con Il giardino dei Finzi Contini. L’anno prima, 1970, è italiano il miglior film straniero per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri.
Segue una pausa abbastanza lunga dopo la quale il nostro Paese torna sul podio nel 1988 con l’Oscar alla migliore regia assegnato a Bernardo Bertolucci per L’ultimo imperatore. Nuovo cinema paradiso di Giuseppe Tornatore vince nel 1990 mentre il 1992 è l’anno di Gabriele Salvatores con Mediterraneo. Alla lunga lista, nel 2014 si aggiunge il nome del regista e sceneggiatore Paolo Sorrentino che con La grande bellezza riceve l’Oscar per il miglior film in lingua straniera.
La statuetta alla migliore attrice italiana è stata vinta solo due volte: da Anna Magnani per La Rosa tatuata (1955) e da Sophia Loren (1962) per La Ciociara che poi nel ’91 vinse anche l’Oscar alla carriera.
La statuetta più ambita al mondo da chi fa cinema era tornata in Italia dopo ben sette anni di latitanza. Non solo: La vita è bella, unico italiano nella storia, venne candidato addirittura come Miglior film dell’anno.
Per festeggiare il ventesimo anniversario dell’evento, vi riproponiamo il documentario, Opinioni di un clown, realizzato per Rai 5 da Felice Cappa e Andreina Di Porto che ripercorre la carriera artistica di Roberto Benigni con rari e divertenti materiali di repertorio, dai primi filmati in bianco e nero, realizzati per la televisione e per il cinema, fino al racconto degli aneddoti legati alla notte degli Oscar 1999.
Mamma! Le ho detto, ho avuto sette nomination. E lei mi ha detto: Bravo Robertino, ti voglio tanto bene! Però se le dicevo: mamma, non ho avuto neanche una nomination, lei mi avrebbe risposto: Bravo Robertino, ti voglio tanto bene!
Roberto Benigni
La storia degli Oscar italiani
I primi film italiani ad essere premiati a Los Angeles sono Sciuscià e Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, che vinsero l’Oscar negli anni ’40. Poi arriva la stagione dell’amore degli americani per i capolavori di Federico Fellini: piovono statuette per il regista romagnolo a partire dal 1957 per La Strada, l’anno successivo per Le notti di Cabiria, cui seguirono nel 1963 quello per Otto e mezzo e, nel 1975 per l’autobiografico Amarcord.
Nel 1965 Vittorio De Sica vince il suo terzo Oscar con Ieri, oggi e domani e il quarto nel ’71 con Il giardino dei Finzi Contini. L’anno prima, 1970, è italiano il miglior film straniero per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri.
Segue una pausa abbastanza lunga dopo la quale il nostro Paese torna sul podio nel 1988 con l’Oscar alla migliore regia assegnato a Bernardo Bertolucci per L’ultimo imperatore. Nuovo cinema paradiso di Giuseppe Tornatore vince nel 1990 mentre il 1992 è l’anno di Gabriele Salvatores con Mediterraneo. Alla lunga lista, nel 2014 si aggiunge il nome del regista e sceneggiatore Paolo Sorrentino che con La grande bellezza riceve l’Oscar per il miglior film in lingua straniera.
La statuetta alla migliore attrice italiana è stata vinta solo due volte: da Anna Magnani per La Rosa tatuata (1955) e da Sophia Loren (1962) per La Ciociara che poi nel ’91 vinse anche l’Oscar alla carriera.