Un ricordo di Doris Day
A 100 anni dalla nascita
Il suo vero nome era Doris Mary Anne Kappelhoff, ma era nata a Cincinnati, in Ohio, il 3 aprile del 1922. Doris Day, la ragazza della porta accanto, la fidanzata d’America, è morta il 13 maggio 2019 in California all’età di 97 anni.
Una carriera fortunata la sua, nonostante un incidente le abbia impedito di coronare il suo sogno di adolescente: diventare una ballerina professionista. Eppure ballava Doris nei musical che ha interpretato, ma soprattutto cantava. Negli anni ’40, esibendosi con le big band di jazzisti di fama come Barney Rapp, Bob Crosby e Les Brown, portò al successo brani musicali diventati celeberrimi: Sentimental Journey la intonavano pure i soldati americani impegnati al fronte quando pensavano con nostalgia alla loro casa. Potere della musica.
Ad Hollywood approdò per caso o per destino, partecipando all’ultimo momento ad una festa. Fu ancora il canto che le aprì le porte dorate della mecca del cinema: a quella festa cantò, su insistenza del padrone di casa, e non passò inosservata. Eccola dunque nel 1948 in una piccola parte nel film di Michael Curtis Sotto la coperta dove, guarda caso, cantava. Il brano, It’s magic, si guadagnò una candidatura all’Oscar come migliore canzone originale.
Ma Doris Day non aveva solo una bella voce. Era una ragazza sana, bionda ed esuberante. La sua energia e la sua verve fece innamorare produttori, registi e soprattutto il pubblico. Diventò ben presto una delle attrici più pagate di Hollywood per le sue interpretazioni nelle commedie Tè per due, Aprile a Parigi e Non sparare, baciami. Film, quest’ultimo, del 1953 in cui vestiva i panni di una spensierata Calamity Jane. Fu grazie ad Alfred Hitchcock che la Day ebbe l’occasione di dimostrare di essere un’attrice completa, capace di interpretare anche ruoli intensi e drammatici. Nel 1956 con L’uomo che sapeva troppo è al fianco di James Stewart, diretta da uno dei più grandi maestri del thriller. La canzone c’è anche qui, immancabile, si intitola Que sarà sarà e stavolta vale un Oscar alla migliore canzone originale.
Nel 1967 rifiuta il ruolo di Mrs Robinson ne Il laureato e a 56 anni abbandona il set cinematografico per dedicarsi alla tv. Lancia la serie The Doris Day Show, uno spettacolo di grande successo, ritagliato su di lei dal produttore Martin Melcher, suo terzo marito.
La notizia della sua scomparsa ha colto tutti di sorpresa. Ma Doris Day era ancora viva? Sì, lo era. Lontana dalle telecamere, convinta vegetariana, quasi centenaria, viveva nella sua tenuta in California in compagnia dei suoi animali.
Nel filmato: una puntata del programma I miei vinili. Lo scrittore Francesco Piccolo racconta un buffo episodio legato al 45 giri di Que sarà sarà che è appunto il brano che la Day canta nel film di Hitchcock L’uomo che sapeva troppo.
Una carriera fortunata la sua, nonostante un incidente le abbia impedito di coronare il suo sogno di adolescente: diventare una ballerina professionista. Eppure ballava Doris nei musical che ha interpretato, ma soprattutto cantava. Negli anni ’40, esibendosi con le big band di jazzisti di fama come Barney Rapp, Bob Crosby e Les Brown, portò al successo brani musicali diventati celeberrimi: Sentimental Journey la intonavano pure i soldati americani impegnati al fronte quando pensavano con nostalgia alla loro casa. Potere della musica.
Ad Hollywood approdò per caso o per destino, partecipando all’ultimo momento ad una festa. Fu ancora il canto che le aprì le porte dorate della mecca del cinema: a quella festa cantò, su insistenza del padrone di casa, e non passò inosservata. Eccola dunque nel 1948 in una piccola parte nel film di Michael Curtis Sotto la coperta dove, guarda caso, cantava. Il brano, It’s magic, si guadagnò una candidatura all’Oscar come migliore canzone originale.
Ma Doris Day non aveva solo una bella voce. Era una ragazza sana, bionda ed esuberante. La sua energia e la sua verve fece innamorare produttori, registi e soprattutto il pubblico. Diventò ben presto una delle attrici più pagate di Hollywood per le sue interpretazioni nelle commedie Tè per due, Aprile a Parigi e Non sparare, baciami. Film, quest’ultimo, del 1953 in cui vestiva i panni di una spensierata Calamity Jane. Fu grazie ad Alfred Hitchcock che la Day ebbe l’occasione di dimostrare di essere un’attrice completa, capace di interpretare anche ruoli intensi e drammatici. Nel 1956 con L’uomo che sapeva troppo è al fianco di James Stewart, diretta da uno dei più grandi maestri del thriller. La canzone c’è anche qui, immancabile, si intitola Que sarà sarà e stavolta vale un Oscar alla migliore canzone originale.
Nel 1967 rifiuta il ruolo di Mrs Robinson ne Il laureato e a 56 anni abbandona il set cinematografico per dedicarsi alla tv. Lancia la serie The Doris Day Show, uno spettacolo di grande successo, ritagliato su di lei dal produttore Martin Melcher, suo terzo marito.
La notizia della sua scomparsa ha colto tutti di sorpresa. Ma Doris Day era ancora viva? Sì, lo era. Lontana dalle telecamere, convinta vegetariana, quasi centenaria, viveva nella sua tenuta in California in compagnia dei suoi animali.
Nel filmato: una puntata del programma I miei vinili. Lo scrittore Francesco Piccolo racconta un buffo episodio legato al 45 giri di Que sarà sarà che è appunto il brano che la Day canta nel film di Hitchcock L’uomo che sapeva troppo.