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Sophia Loren: There is a Star
La partecipazione a Canzonissima
There is a star, canta Sophia Loren per pubbicizzare il suo ultimo film La moglie del prete, regia di Dino Risi. Segue un lungo applauso del pubblico dell'edizione 1971 di Canzonissima, a conferma che la bella e popolare attrice è davvero una stella di prima grandezza del cinema italiano.
Corrado, al timone della trasmissione televisiva, simula di avere persino un qualche imbarazzo a darle del tu. Certo è che di strada ne ha fatta tanta la giovane Sofia Villani Scicolone da quando, a quindici anni, vinse il suo primo concorso di bellezza. Da allora non si è più fermata: fotoromanzi, comparsate e piccoli ruoli al cinema e tanti concorsi di bellezza. Fino a quel fatidico 1951 quando il produttore Carlo Ponti (con cui si sposerà nel 1966 in Francia) la notò ad una sfida tra reginette, dove lei era ospite. Non passò molto e Sofia Scicolone firmò con la neonata casa di produzione Ponti-De Laurentis un contratto di sette anni. Ormai era diventata Sophia Loren e con questo pseudonimo, suggerito da Goffredo Lombardo (erede della Titanus cinematografica), avrebbe scalato le vette del cinema internazionale.
Il primo ruolo importante la vede protagonista nel film di Mario Mattioli del 1953, Due notti con Cleopatra, accanto ad Alberto Sordi. L'anno successivo, il 1954, conosce Vittorio De Sica che, come Carlo Ponti, ci mise pochissimo - un breve colloquio - a cogliere le potenzialità della giovane attrice e la scritturò in quattro e quattr'otto per interpretare Sofia la pizzaiola nel film L'oro di Napoli, inserendola in un cast di attori eccezionali: da Totò e Eduardo De Filippo allo stesso De Sica, da Silvana Mangano a Tina Pica, a Paolo Stoppa. Sempre nel '54, sul set del film di Alessandro Blasetti Peccato che sia una canaglia, incontra per la prima volta quello che sarà spesso suo partner artistico, Marcello Mastroianni. In più gira Miseria e nobiltà di Mario Mattoli, con Totò.
Mario Camerini, Dino Risi e ancora Vittorio De Sica le affidano in quegli anni ruoli da "bella qualcosa" in diverse commedie, mentre è Mario Soldati il primo regista a darle la possibilità di interpretare un personaggio drammatico ne La donna del fiume (1954). La copertina che la rivista statunitense Life le dedica nel 1955 la consacra già un'interprete a livello internazionale. Dal 1956 recita anche in inglese per produzioni statunitensi, dimostrandosi all'altezza delle star di Hollywood che affiancava. Primi fra tutti Frank Sinatra e Cary Grant poi John Wayne, William Holden, Gregory Peck, Anthony Perkins. Con Anthony Quinn gira nel 1958 Orchidea nera per la regia di Martin Ritt, che le fa vincere il suo primo David di Donatello e la Coppa Volpi alla 19^ Mostra del Cinema di Venezia.
Rimane celebre nel ricordo soprattutto del pubblico maschile, lo spogliarello della Loren in un altro film di Vittorio De Sica, Ieri, Oggi e Domani, anch'esso vincitore del premio Oscar per il miglior film straniero. Per i tre ruoli di Adelina, Anna e Mara arriva un altro David di Donatello come migliore attrice protagonista. Diretta da De Sica interpreta anche Filumena nel film Matrimonio all'italiana (1964) tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo Filumena Marturano.
Sempre bellissima e raffinata, negli anni '70 e '80 Sophia Loren continua a lavorare con successo, a ritirare premi, ad incidere dischi. Diventa mamma due volte, di Carlo jr nel 1968 e di Edoardo nel 1973. E' del 1977 una delle sue più intense interpretazioni nel film di Ettore Scola Una giornata particolare, in coppia con Mastroianni. Antonietta è una madre di sei figli e un personaggio solo e fragile che, nonostante il freno imposto dai conformismi dell'epoca del fascismo, si innamora del suo inquilino Gabriele. Uno dei più bei film del cinema italiano che le regala il suo sesto David.
Nel 1991 Gregory Peck, che aveva interpretato con la Loren Arabesque nel 1966, le consegna l'Oscar alla carriera:
Corrado, al timone della trasmissione televisiva, simula di avere persino un qualche imbarazzo a darle del tu. Certo è che di strada ne ha fatta tanta la giovane Sofia Villani Scicolone da quando, a quindici anni, vinse il suo primo concorso di bellezza. Da allora non si è più fermata: fotoromanzi, comparsate e piccoli ruoli al cinema e tanti concorsi di bellezza. Fino a quel fatidico 1951 quando il produttore Carlo Ponti (con cui si sposerà nel 1966 in Francia) la notò ad una sfida tra reginette, dove lei era ospite. Non passò molto e Sofia Scicolone firmò con la neonata casa di produzione Ponti-De Laurentis un contratto di sette anni. Ormai era diventata Sophia Loren e con questo pseudonimo, suggerito da Goffredo Lombardo (erede della Titanus cinematografica), avrebbe scalato le vette del cinema internazionale.
Il primo ruolo importante la vede protagonista nel film di Mario Mattioli del 1953, Due notti con Cleopatra, accanto ad Alberto Sordi. L'anno successivo, il 1954, conosce Vittorio De Sica che, come Carlo Ponti, ci mise pochissimo - un breve colloquio - a cogliere le potenzialità della giovane attrice e la scritturò in quattro e quattr'otto per interpretare Sofia la pizzaiola nel film L'oro di Napoli, inserendola in un cast di attori eccezionali: da Totò e Eduardo De Filippo allo stesso De Sica, da Silvana Mangano a Tina Pica, a Paolo Stoppa. Sempre nel '54, sul set del film di Alessandro Blasetti Peccato che sia una canaglia, incontra per la prima volta quello che sarà spesso suo partner artistico, Marcello Mastroianni. In più gira Miseria e nobiltà di Mario Mattoli, con Totò.
Mario Camerini, Dino Risi e ancora Vittorio De Sica le affidano in quegli anni ruoli da "bella qualcosa" in diverse commedie, mentre è Mario Soldati il primo regista a darle la possibilità di interpretare un personaggio drammatico ne La donna del fiume (1954). La copertina che la rivista statunitense Life le dedica nel 1955 la consacra già un'interprete a livello internazionale. Dal 1956 recita anche in inglese per produzioni statunitensi, dimostrandosi all'altezza delle star di Hollywood che affiancava. Primi fra tutti Frank Sinatra e Cary Grant poi John Wayne, William Holden, Gregory Peck, Anthony Perkins. Con Anthony Quinn gira nel 1958 Orchidea nera per la regia di Martin Ritt, che le fa vincere il suo primo David di Donatello e la Coppa Volpi alla 19^ Mostra del Cinema di Venezia.
Gli anni Sessanta la vedono lavorare, tra Italia e Stati Uniti, diretta da registi del calibro di Charlie Chaplin, Sidney Lumet, George Cukor, Michael Curtiz, Anthony Mann e André Cayatte. Si intensifica il sodalizio artistico con Vittorio De Sica con cui gira ben otto film, spesso con Mastroianni, fino alla definitiva consacrazione con l'interpretazione de La ciociara nel quale inizialmente avrebbe dovuto interpretare la figlia Rosetta mentre poi le venne affidata la parte di Cesira, dopo il rifiuto di Anna Magnani. Ambientato negli anni della seconda guerra mondiale, il film è tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia. All'età di 25 anni Sophia aveva bruciato tutte le tappe del successo: con La ciociara arriva il Premio Oscar, la Palma d'oro a Cannes, il BAFTA, il David di Donatello e il Nastro d'argento. In aprile TIME le dedica una copertina con un'illustrazione di René Bouché.Io vinco perché – come diceva sempre De Sica – sono una natura vincente
Sophia Loren
Rimane celebre nel ricordo soprattutto del pubblico maschile, lo spogliarello della Loren in un altro film di Vittorio De Sica, Ieri, Oggi e Domani, anch'esso vincitore del premio Oscar per il miglior film straniero. Per i tre ruoli di Adelina, Anna e Mara arriva un altro David di Donatello come migliore attrice protagonista. Diretta da De Sica interpreta anche Filumena nel film Matrimonio all'italiana (1964) tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo Filumena Marturano.
Sempre bellissima e raffinata, negli anni '70 e '80 Sophia Loren continua a lavorare con successo, a ritirare premi, ad incidere dischi. Diventa mamma due volte, di Carlo jr nel 1968 e di Edoardo nel 1973. E' del 1977 una delle sue più intense interpretazioni nel film di Ettore Scola Una giornata particolare, in coppia con Mastroianni. Antonietta è una madre di sei figli e un personaggio solo e fragile che, nonostante il freno imposto dai conformismi dell'epoca del fascismo, si innamora del suo inquilino Gabriele. Uno dei più bei film del cinema italiano che le regala il suo sesto David.
Nel 1991 Gregory Peck, che aveva interpretato con la Loren Arabesque nel 1966, le consegna l'Oscar alla carriera:
Otto anni dopo, nel 1999, sarà proprio la Loren a consegnare l'Oscar al miglior film straniero a Roberto Benigni. Memorabile il suo grido "And the Oscar goes to... Robberto".Per una carriera ricca di film memorabili che hanno dato grande lustro alla nostra forma d'arte
Academy of Motion Picture Arts and Sciences
Tanti auguri Mrs Loren!C'è una fonte della giovinezza: è nella tua mente, nei tuoi talenti, nella creatività che porti nella vita. Quando impari ad attingere a questa sorgente, avrai davvero sconfitto l'età
Sophia Loren