Rai Cultura

La Festa del Cinema di Roma celebra Tarantino e Burton

16^ edizione

C’è stato un momento della mia vita in cui guardavo qualsiasi film italiano. E ho dedicato gli anni migliori della mia carriera a realizzare la mia versione di questi film. Per questi motivi ricevere il Premio alla Carriera alla Festa del Cinema di Roma è fantastico

Con queste parole il regista statunitense Quentin Tarantino, padre di origini italiane, ha accolto la notizia del Premio alla Carriera con cui quest'anno la Festa del Cinema di Roma ha scelto di celebrarlo insieme ad un altro grande della cinematografia contemporanea, Tim Burton. Uma Thurman è invece l'immagine ufficiale della Festa.


Il regista Quentin Tarantino

Queste le più importanti anticipazioni che il direttore artistico della kermesse romana, Antono Monda, d’intesa con Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale, ha annunciato della XVI edizione del festival cinematografico, che si svolgerà dal 14 al 24 ottobre 2021 all’Auditorium Parco della Musica, coinvolgendo come ogni anno numerosi altri luoghi della Capitale: dalla Casa del Cinema di Villa Borghese al MAXXI, dagli schermi di molte sale cinematografiche a Rebibbia fino al circuito delle Librerie Indipendenti.

Come di consueto, nel corso della sezione del Festival Incontri Ravvicinati, il pubblico avrà l'occasione unica di vedere da vicino i protagonisti della scena cinematografica internazionale. A partire prorio dai due cineasti statunitensi che parteciperanno agli incontri insieme a registi, autori, attori e personalità del mondo dell’arte e della cultura. Tra i nomi già annunciati, la scrittrice londinese Zadie Smith, una delle voci più potenti e acute della sua generazione, ripercorrerà con il pubblico della Festa la sua carriera ormai ventennale: il suo primo romanzo, “Denti bianchi” (Mondadori), pubblicato nel 2000, diventa immediatamente un caso letterario mondiale. Negli anni successivi, l'autrice firma altri best seller come “L’uomo autografo”, “Della bellezza”, “NW” e “Swing Time”, attraverso i quali affronta con grande ironia e profondità tematiche di stretta attualità, facendo emergere gli aspetti più dolorosi del reale. Dal 2010 insegna alla New York University e collabora stabilmente con il “New York Times” e il “New Yorker”.

Tim Burton

Ad aprire il festival, il 14 ottobre The Eyes of Tammy Faye (Gli Occhi di Tammy Faye) diretto da Michael Showalter. Basato su una storia vera, il film narra l'ascesa, caduta e redenzione della telepredicatrice Tammy Faye Bakker, interpretata da Jessica Chastain che fra gli anni Settanta e Ottanta, insieme al marito Jim Bakker (Andrew Garfield), fonda il più importante network televisivo religioso statunitense, realizzarono un grande parco divertimenti e raggiunsero il successo grazie al loro messaggio di amore, benevolenza e prosperità. Per la chiusura di questa 16^ edizione invece verrà proiettato Il nuovo film della Marvel, Eternals (nelle sale italiane il 3 novembre) di Chloé Zhao, regista premio Oscar per Nomadland. Per quanto riguarda le presenze italiane, i fratelli Manetti mostreranno le prime sequenze di Diabolik, Luca Guadagnino parlerà dei suoi film del cuore. E ancora Luciano Ligabue e Fabrizio Moro, Claudio Baglioni.

La Selezione Ufficiale della Festa del Cinema ospiterà ventitre film, in rappresentanza di tutte le espressioni cinematografiche: dal cinema indipendente alla produzione di genere; dall’opera di autori affermati a quella di registi emergenti; dall’animazione ai documentari.

Tra gli Eventi Speciali serie tv e film le produzioni italiane presentano tre serie molto attese: Vita da Carlo, 4 puntate di e con Carlo VerdoneA casa tutti bene, di Gabriele Muccino, reboot dell'omonimo film campione di incassi del 2018 e la serie realizzata da Zerocalcare Strappare lungo i bordi. Per le pellicole Pif presenta E noi come stronzi rimanemmo a guardare con il regista, Fabio De Luigi e Ilenia Pastorelli e il film L'Arminuta, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo bestseller vincitore del Premio Campiello 2017 di Donatella Di Pietrantoni. Tra i documentari, sempre restando sul fronte italiano: I fratelli De Filippo di Sergio Rubini, che racconta la storia dei figli illegittimi di Scarpetta nella loro gioventù; Matti per il Calcio di Volfango De Biasi con Sergio Castellitto, Max Tortora e Antonia Truppo, dall’esperienza reale dello psichiatra Santo Rullo, ideatore della Nazionale Italiana di calcio a cinque formata da persone con problemi di salute mentale; Scalfari, a sentimental journey di Michele Mally dedicato alla vita del fondatore del quotidiano La Repubblica; Marina Cicogna, la produttrice, prima donna ad imporsi nel mondo esclusivamente maschile del cinema italiano ed europeo alla fine degli anni ’60, Oscar per il film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e Caterina Caselli, una vita, cento vite di Renato De Maria.

Ancora documentari dedicati a personaggi dello spettacolo: Paola Cortellesi presenta Vitti d'arte e vitti d'amore di Fabrizio Corallo, in occasione del novantesimo compleanno dell'attrice italiana e quello su Gigi Proietti, Luigi Proietti detto Gigi di Edoardo Leo. Ricca e variegata anche la proposta internazionale che va dal docu-film di Oliver Stone JFK: Destiny Betrayed alla coproduzione italo-statunitense che racconta la storia del DJ Benny Benassi.

Nella sezione Riflessi: il documentario Muhammad Alì, una delle icone del secolo scorso, realizzato in 4 episodi dagli statunitensi Ken Burns, Sarah Burns, David McMahon; la docu-serie TV Stories of a generation con papa Francesco di di Simona Ercolani; il ritratto intimo e scanzonato della scrittrice Susanna Tamaro, che per la prima volta si racconta senza filtri in Inedita. Susanna Tamaro: unplugger di Katia Bernardi; Paolo Di Paolo, un tesoro di gioventù dell'americano di Bruce Weber che ripercorre la carriera e la vita del fotogiornalista Paolo Di Paolo attraverso i suoi scatti, ritrovati casualmente e divenuti oggi un importante archivio che documenta l’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta e No tenemos miedo di Manuele Franceschini sulla rivolta sociale dell'ottobre 2019 a Santiago del Cile. 

La retrospettiva della sedicesima edizione della Festa, a cura di Mario Sesti, sarà dedicata ad Arthur Penn (1922 - 2010) di cui a settembre dell'anno prossimo ricorrono i cento anni dalla nascita. 

Uno degli autori più amati e rappresentativi della storia del cinema. Nel corso dei decenni, il regista e produttore statunitense ha saputo portare sul grande schermo, in televisione e al teatro le contraddizioni della società contemporanea, dosando la capacità e il piacere di raccontare storie alla responsabilità sociale e politica dell’artista.


Faye Dunaway e Arthur Penn nel 1967

Nella sezione I Film della Nostra vita una breve rassegna di opere: dopo il western, il musical, il noir, la screwball comedy e la fantascienza, nel 2021 la selezione avverrà fra i guilty pleasures, quei prodotti cinematografici “leggeri” o non del tutto riusciti ma ritenuti, allo stesso tempo, assolutamente irresistibili.

Infine, come nelle precedenti edizioni, prima di ogni proiezione della prossima Festa gli spettatori potranno assistere a brevi sequenze di celebri film: le clip saranno quest’anno dedicate ai più famosi duelli della storia del cinema in un viaggio attraverso i generi, dal western alla fantascienza, dalla commedia ai film in costume, dal musical all’action movie.

Per il programma completo della manifestazione, visitate il sito ufficiale della Festa del cinema di Roma

Per curiosare tra fotografie e video delle edizioni precedenti della Festa (dal 2006 al 2020) https://www.romacinemafest.it/it/festa-cinema-roma/multimedia/