"Mamma Roma" di Pasolini alla Berlinale 2022
La pellicola restaurata dalla Cineteca Nazionale
Intenso il rapporto che il regista friulano ha avuto con la kermesse berlinese, culminato con l'Orso d'argento per Il Decameron nel 1971 e l’Orso d'oro per I Racconti di Canterbury nel 1972.Pasolini è una figura centrale per la cultura italiana ed europea, e siamo felici che nell'anno del suo centenario gli omaggi che in tutto il mondo gli saranno dedicati prendano le mosse da un Festival come quello di Berlino.
Marta Donzelli, Presidente della Fondazione CSC
La prima mondiale del restauro digitale in 4K di Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, realizzato da CSC – Cineteca Nazionale a partire dai negativi originali 35mm e dalla colonna ottica messi a disposizione da RTI-Mediaset in collaborazione con Infinity+ e Cine34,
Il restauro operato sulla pellicola del 1962 ha consentito, fra l'altro, il recupero paziente di tutti i frammenti che in 60 anni erano andati perduti, colmando piccole lacune e scoprendo modifiche arbitrarie, così da riportare per la prima volta il film alla sua forma originaria, che aveva alla sua prima uscita in sala.inaugura l'anno del centenario di Pasolini con uno dei suoi film più belli e struggenti, quello in cui l'autore di Accattone incontra la protagonista di Bellissima. Mamma Roma è una condanna del razzismo classista e insieme dell'individualismo di un sottoproletariato che aspira egoisticamente alla piccola borghesia, in un racconto imbevuto di riferimenti pittorici e di sacralità. Ma è anche una delle interpretazioni migliori di Anna Magnani, mater dolorosa stretta nella morsa tra calcolo e sentimento, condannata alla tragedia dalle ambizioni con cui vorrebbe riscattare suo figlio e se stessa.
Alberto Anile, Conservatore della Cineteca Nazionale - CSC
Mamma Roma è il secondo film del regista dopo Accattone e come questo si svolge sullo sfondo della periferia romana. Venne proiettato per la prima volta alla XXIII Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il 31 agosto 1962. Girato a Casal Bertone, al Quadraro e a Tor Marancia, la vicenda raccontata dal film prende spunto da un evento di cronaca realmente accaduto: la morte di un giovane detenuto nel carcere di Regina Coeli, legato al letto di contenzione. Partendo da questa premessa, Pasolini sviluppa la sceneggiatura elaborando una storia di fantasia, che si slega dai fatti reali e dalle biografie dei personaggi cui si ispira. La colonna sonora utilizza le musiche barocche di Antonio Vivaldi.