Doris Day a San Remo con Van Johnson nel 1955
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A Londra nel 1973
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Con il terzo marito, il produttore Marty Melcher, nel 1954
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A Las Vegas nel 1956 con Frank Sinatra e Lauren Bacall
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Con l'attore Rock Hudson nel 1959
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Doris Day e il fratello Terry Melcher negli anni '70
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Doris Day canta Love me or leave me nel 1955
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La Day nel 1951
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La locandina originale del film di Alfred Hitchcock L'uomo che sapeva troppo, 1956
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Sul set de L'uomo che sapeva troppo, con James Stewart, 1956
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Con il collega e amico Rock Hudson nel 1964
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Con David Niven sul set del film Non mangiate le margherite, 1960
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Una scena del film L'uomo che sapeva troppo, 1956 con James Stewart
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Con Ronald Reagan nel 1952
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1974
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Non solo musical: le capacità drammatiche di Doris Day
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In tv con The Doris Day Show nel 1972. Al suo fianco Andy Griffith
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In una scena del film Amami o lasciami, 1955
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Doris Day come una modella nel 1957
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Doris Day, la ragazza della porta accanto
Un omaggio fotografico a 100 anni dalla nascita
Il suo vero nome era Doris Mary Anne Kappelhoff, ma era nata a Cincinnati, in Ohio, il 3 aprile del 1922. Doris Day, la ragazza della porta accanto, la fidanzata d’America, è morta il 13 maggio 2019 in California all’età di 97 anni.
Una carriera fortunata la sua, nonostante un incidente le abbia impedito di coronare il suo sogno di adolescente: diventare una ballerina professionista. Eppure ballava Doris nei musical che ha interpretato, ma soprattutto cantava. Negli anni ’40, esibendosi con le big band di jazzisti di fama come Barney Rapp, Bob Crosby e Les Brown, portò al successo brani musicali diventati celeberrimi: Sentimental Journey la intonavano pure i soldati americani impegnati al fronte quando pensavano con nostalgia alla loro casa. Potere della musica.
Ad Hollywood approdò per caso o per destino, partecipando all’ultimo momento ad una festa. Fu ancora il canto che le aprì le porte dorate della mecca del cinema: a quella festa cantò, su insistenza del padrone di casa, e non passò inosservata. Eccola dunque nel 1948 in una piccola parte nel film di Michael Curtis Sotto la coperta dove, guarda caso, cantava. Il brano, It’s magic, si guadagnò una candidatura all’Oscar come migliore canzone originale.
Ma Doris Day non aveva solo una bella voce. Era una ragazza sana, bionda ed esuberante. La sua energia e la sua verve fece innamorare produttori, registi e soprattutto il pubblico. Diventò ben presto una delle attrici più pagate di Hollywood per le sue interpretazioni nelle commedie Tè per due, Aprile a Parigi e Non sparare, baciami. Film, quest’ultimo, del 1953 in cui vestiva i panni di una spensierata Calamity Jane. Fu grazie ad Alfred Hitchcock che la Day ebbe l’occasione di dimostrare di essere un’attrice completa, capace di interpretare anche ruoli intensi e drammatici. Nel 1956 con L’uomo che sapeva troppo è al fianco di James Stewart, diretta da uno dei più grandi maestri del thriller. La canzone c’è anche qui, immancabile, si intitola Que sarà sarà e stavolta vale un Oscar alla migliore canzone originale.
Nel 1967 rifiuta il ruolo di Mrs Robinson ne Il laureato e a 56 anni abbandona il set cinematografico per dedicarsi alla tv. Lancia la serie The Doris Day Show, uno spettacolo di grande successo, ritagliato su di lei dal produttore Martin Melcher, suo terzo marito.
La notizia della sua scomparsa ha colto tutti di sorpresa. Ma Doris Day era ancora viva? Sì, lo era. Lontana dalle telecamere, convinta vegetariana, quasi centenaria, viveva nella sua tenuta in California in compagnia dei suoi animali.
Una carriera fortunata la sua, nonostante un incidente le abbia impedito di coronare il suo sogno di adolescente: diventare una ballerina professionista. Eppure ballava Doris nei musical che ha interpretato, ma soprattutto cantava. Negli anni ’40, esibendosi con le big band di jazzisti di fama come Barney Rapp, Bob Crosby e Les Brown, portò al successo brani musicali diventati celeberrimi: Sentimental Journey la intonavano pure i soldati americani impegnati al fronte quando pensavano con nostalgia alla loro casa. Potere della musica.
Ad Hollywood approdò per caso o per destino, partecipando all’ultimo momento ad una festa. Fu ancora il canto che le aprì le porte dorate della mecca del cinema: a quella festa cantò, su insistenza del padrone di casa, e non passò inosservata. Eccola dunque nel 1948 in una piccola parte nel film di Michael Curtis Sotto la coperta dove, guarda caso, cantava. Il brano, It’s magic, si guadagnò una candidatura all’Oscar come migliore canzone originale.
Ma Doris Day non aveva solo una bella voce. Era una ragazza sana, bionda ed esuberante. La sua energia e la sua verve fece innamorare produttori, registi e soprattutto il pubblico. Diventò ben presto una delle attrici più pagate di Hollywood per le sue interpretazioni nelle commedie Tè per due, Aprile a Parigi e Non sparare, baciami. Film, quest’ultimo, del 1953 in cui vestiva i panni di una spensierata Calamity Jane. Fu grazie ad Alfred Hitchcock che la Day ebbe l’occasione di dimostrare di essere un’attrice completa, capace di interpretare anche ruoli intensi e drammatici. Nel 1956 con L’uomo che sapeva troppo è al fianco di James Stewart, diretta da uno dei più grandi maestri del thriller. La canzone c’è anche qui, immancabile, si intitola Que sarà sarà e stavolta vale un Oscar alla migliore canzone originale.
Nel 1967 rifiuta il ruolo di Mrs Robinson ne Il laureato e a 56 anni abbandona il set cinematografico per dedicarsi alla tv. Lancia la serie The Doris Day Show, uno spettacolo di grande successo, ritagliato su di lei dal produttore Martin Melcher, suo terzo marito.
La notizia della sua scomparsa ha colto tutti di sorpresa. Ma Doris Day era ancora viva? Sì, lo era. Lontana dalle telecamere, convinta vegetariana, quasi centenaria, viveva nella sua tenuta in California in compagnia dei suoi animali.