Rai Cultura
Marlon Brando ragazzo nel 1935
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Ritratto del 1961
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Una scena del film Gli ammutinati del Bounty del 1962
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Brando con il regista Sidney Lumet sul set del film del 1960 "Il fuggitivo"
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27a Cerimonia degli Oscar: Marlon Brando scherza con l'attore Bob Hope nel 1955
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Bulli e pupe 1955 con Jean Simmons
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Il Padrino 1972 al trucco
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Un tram che si chiama desiderio 1951
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Ultimo tango a Parigi 1972
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Brando con il primo Oscar della sua carriera, vinto per l'interpretazione di Terry Malloy in "Fronte del porto" del 1954
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Marlon Brando nei panni di Napoleone Bonaparte nel film di Henry Koster "Desiree" del 1954
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Marlon Brando e Sophia Loren a Roma nel 1954
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Sul set di "Ultimo tango a Parigi": Brando con il regista Bernardo Bertolucci e l'attrice Maria Schneider nel 1972
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Ritratto del 1960
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Charleton Heston (a sinistra), il cantante Harry Belafonte (a destra), lo scrittore James Baldwin (al centro) discutono con Marlon Brando al Lincoln Memorial durante la "Marcia su Washington per il Lavoro e la Libertà", che si è svolta a Washington nell'agosto del 1963
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Gli ammutinati del Bounty 1962
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Apocalypse now 1979
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Sayonara 1957
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Un'immagine del film "Il selvaggio" del 1953
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Brando sul set del film "Giulio Cesare" (1953), tratto dall'opera di William Shakespeare e diretto da Joseph L. Mankiewicz
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Locandina del film Il selvaggio 1953
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Il Padrino 1972
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La contessa di Hong Kong 1967 con Chaplin
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Ultimo tango a Parigi
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Locandina del film Apocalypse now 1979
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1951 Un tram che si chiama desiderio
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Brando nei panni di Vito Corleone nel film di Francis Ford Coppola "Il padrino" del 1972
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Marlon Brando sul set di "Ultimo tango a Parigi"
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Marlon Brando

A 100 anni dalla nascita

Chi ha lavorato con Marlon Brando non lo ha più dimenticato. Aveva un carisma straordinario e una presenza scenica totalizzante. Se era in buona poi, era una persona deliziosa. Ricorre spesso, nella vita e nel cinema che ne è specchio fedele, questa dicotomia tra personaggio e uomo. Brando amava giganteggiare.

Estremamente presuntuoso, era consapevole dell’effetto che faceva, della sua bellezza e del suo carisma. Vanità? Certo, ma anche auto-sabotaggio, se si pensa a come ha vissuto gli ultimi anni della sua vita: quasi a voler cancellare, negare, tutto quello che era stato. Una grande contraddizione, un mistero. Ma il suo mito, quello, non è riuscito a cancellarlo.

Ancora oggi, a cento anni dalla nascita (3 aprile 1924), Brando è considerato uno degli attori più intensi della storia di Hollywood. Di film ne interpretò una quarantina, tra i più belli, oltre a Un tram che si chiama desiderio (1951) di Elia Kazan e Fronte del porto (1954) sempre di Elia Kazan, per cui vinse un Oscar nel 1955, ricordiamo Il selvaggio (1953) di László Benedek, Il Padrino (1972) di Francis Ford Coppola, per cui vinse il secondo Oscar, e il mitico Ultimo tango a Parigi (1972) del regista italiano Bernardo Bertolucci.