Rai Cultura
L'Ufa-Palast di Berlino dove il film di Lang fu proiettato, per la prima volta in Europa, nel 1927
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La protagonista di Metropolis, Brigitte Helm, al trucco. 1927
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Il poster originale futurista del film
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L'androide Maria. Metropolis, 1927
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Il regista Fritz Lang e la moglie Thea von Harbou lavorano alla sceneggiatura di Metropolis. Il film è tratto dall'omonimo romanzo della Von Harbou
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Gli attori Alfred Abel et Rudolf Klein-Rogge in una scena di Metropolis, 1927
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L'attrice Brigitte Helm in una scena di Metropolis, 1927
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Un ritratto della star tedesca Brigitte Helm negli anni Venti
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Fritz Lang
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Berlino 2010: la proiezione di Metropolis, restaurato nella sua versione originale
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Una scena del film di Lang
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Brigitte Helm
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Brigitte Helm in una scena corale di Metropolis
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Straordinari effetti speciali. Metropolis 1927
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La protagonista del film di Lang e star del cinema muto, Brigitte Helm
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Il poster originale del film Metropolis, 1927. Un manifesto per il Futurismo
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Una scena di Metropolis, 1927
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Una scena di Metropolis, 1927
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Alta tensione in Metropolis, 1927
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La prima edizione del romanzo di Thea von Harbou, Metropolis edito nel 1925
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Thea von Harbou, scrittrice, attrice e sceneggiatrice. Autrice del romanzo Metropolis (1925) e co-sceneggiatrice insieme al marito Fritz Lang del film omonimo
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Un bozzetto del 1984 ispirato al celeberrimo film di Lang
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La torre di Babele come la immaginò Lang nel film
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Gli studi cinematografici a Potsdam dove Lang realizzò Metropolis
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Brigitte Helm
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"Metropolis"

Settembre 1927: esce anche in Italia il capolavoro futurista di Fritz Lang

Un'eccitazione, una tensione febbrili regnavano nella sala piena zeppa, il brusio si placò solo quando il compositore Gottfried Huppertz sollevò la sua bacchetta e le luci si spensero lentamente. [...] Il pubblico dell'Ufa-Palast seguì con passione lo svolgimento del film. A tratti gli applausi coprivano anche la musica
Erich Kettelhut

Queste le parole che usò lo scenografo Erich Kettelhut per descrivere il clima che si respirava nel cinema di Berlino quando, 92 anni fa venne proiettato, per la prima volta in Germania, il nuovo film di Fritz Lang Metropolis. Era la notte del del 10 gennaio 1927. 

Costato una cifra esorbitante (più di due milioni e mezzo di marchi), i produttori tedeschi della Ufa dovettero chiedere aiuto economico alle majors americane Paramount e Metro-Goldwyn Mayer che, non solo fecero uscire il film in anticipo (a marzo del '27) rispetto ai tempi concordati ma accorciarono la pellicola, tagliando almeno un quarto del montato originale e americanizzarono i nomi dei protagonisti. Uno scempio compiuto all'insaputa di Lang che un anno dopo i produttori tedeschi si affrettarono ad imitare, preoccupati che il pubblico si potesse annoiare. 

Questo Metropolis non ha nulla a che vedere, neppure lontanamente, con il film che abbiamo visto meno di un anno fa. Quasi tutto il dramma e un gran numero di brillanti inquadrature sono scomparsi
Roland Schacht, critico cinematografico tedesco

Fino al 2010, anno in cui venne proiettato, nel corso della 60^ edizione del Festival di Berlino, il film restaurato e ricucito di molte delle parti mancanti, gli spettatori hanno visto un'opera che poco aveva a che fare con l'originale idea degli autori. Lang scrisse la sceneggiatura di Metropolis insieme alla moglie, Thea von Harbou, basandosi sul romanzo omonimo che Thea stessa aveva scritto due anni prima. L'aver eliminato dall'originale sequenze significative, come fecero notare già allora i critici più attenti, non solo ne accentuò il carattere apocalittico e noir, ma fece perdere di vista l'aspetto di denuncia sociale e polica che il film contiene. 

Il film nella versione breve finisce per essere una sorta di profezia mentre in quella più lunga è per lo più una riflessione sull'esistente, sul presente. Questo è il giudizio politico che Lang (dopo aver conosciuto le città occidentali europee, come Berlino, e americane, come New York) dà sulla società: la Metropolis del 2026 (con la sua suddivisione in classi, lo sfruttamento del lavoratore, il desiderio di ribellione delle masse) non è una città futuristica, è quello che Lang aveva visto intorno a sé