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Aristotele teoretico. L'essere

La scienza dell'essere in quanto tale

Nel filmato, tratto dall’Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche, Andreas Kamp, professore di teoria politica all`Università di Colonia, in un’intervista del 1989, parla della filosofia dell’essere in Aristotele (Stagira, 384 – Calcide, 322 a.C.).
Il filosofo greco distingue le singole scienze, che hanno per oggetto di volta in volta un determinato aspetto dell`essere, da una scienza prima, che riguarda l'essere in quanto tale, che prende in considerazione l`essere in generale nella sua globalità e che è la scienza fondamentale, alla base di tutte le altre.
Interrogato sul concetto di analogia dell’essere, Andreas Kamp lo spiega sulla base della nozione di omonimia, che indica due cose o due parole uguali che denotano entità diverse. La questione è se si tratta di un’omonimia casuale, oppure se esiste un’unica struttura, all`interno dell`essere stesso, che trova poi espressione nel linguaggio. Nella Metafisica, Aristotele parla dei diversi significati dell’essere affermando che tutti, pur essendo diversi, fanno riferimento ad un unico significato primario che è quello dell’ousía, ossia della "sostanza". Un esempio è costituito dal concetto stesso di filosofia, che, secondo Aristotele, è la filosofia prima o teologia; ma da essa si sviluppa una struttura gerarchica con una filosofia seconda, una terza e una quarta, che dipendono tutte da quella filosofia prima o teologia.

Le scienze speculative sono più elette delle altre e la scienza prima più di tutte le altre speculative. Se quindi esiste una sostanza immobile questa è anteriore e vi è una filosofia prima che è anche universale in quanto è prima e a questa spetta di studiare l'essere in quanto essere.