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"La casa della Moschea": Kader Abdolah racconta il vecchio e il nuovo Iran

La letteratura come resistenza

La conquista del potere da parte di Khomeini e le fasi di passaggio tra il regime dello Scià all'avvento della rivoluzione iraniana: questo il contesto storico in cui si sviluppa La casa della moschea, di Kader Abdolah. Un romanzo in cui lo scrittore iraniano, naturalizzato olandese, si dedica soprattutto alla rievocazione dei fatti che hanno portato alla nascita della Repubblica Islamica dell'Iran, con un forte sconvolgimento dei valori e dello spirito cosmopolita proprio del Paese che Abdolah, ormai dal 1985, è stato costretto ad abbandonare a causa della repressione degli ayatollah.

Volevo mostrare e dimostrare che la cultura islamica, il popolo islamico e la gente religiosa possono vivere insieme nella pace e nell’amore, ma il fanatismo e gli islamici fanatici e la politica possono distruggere la vita
Kader Abdolah

A distanza di pochi anni dalla prima edizione italiana, la casa editrice Iperborea ha pubblica una nuova edizione de La casa della moschea in formato ebook, rilanciando l'opera di Kader Abdolah, che si conferma ancora attualissima anche alla luce dei turbolenti equilibri del mondo medio-orientale, di cui lo scrittore parla in questa intervista.

La letteratura è l’unico modo per resistere. In assoluto, solo grazie alla letteratura siamo in grado di avere un mondo migliore. Le pistole, le armi, la violenza non hanno mai funzionato. Solo la letteratura funziona
Kader Abdolah

Kader Abdolah (pseudonimo di Hossein Sadjadi Ghaemmaghami Farahani), scrittore iraniano naturalizzato olandese, dal 1985 è un rifugiato politico. Trasferitosi prima in Turchia, Kader Abdolah, che prende il suo pseudonimo dai nomi di due esponenti dell’opposizione assassinati dal regime iraniano, si è poi definitivamente stabilito in Olanda, nazione che ha eletto come sua seconda patria, imparandone la lingua. In olandese ha pubblicato le sue opere, ad iniziare dal suo primo romanzo a sfondo autobiografico De reis van de lege flessen (Il viaggio delle bottiglie vuote). Il suo debutto editoriale risale al 1993, con la raccolta di novelle De adelaars (Le aquile), ma Kader Abdolah non disdegna la sfera giornalistica, collaborando stabilmente con il giornale “de Volkskrant”, dove, con la firma “Mirza”, che significa cronista ed è anche il nome di suo padre, pubblica una rubrica di attualità. Tra le sue opere ricordiamo anche: Scrittura cuneiforme (2003), Calila e Dimna (2005), Ritratti di un vecchio sogno (2007).

Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2012