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Marc Augé. L'illusione dell'eterno presente
Riappropriarci del nostro tempo
Marc Augé, intervistato al Festival della Filosofia di Modena 2017 - Le forme del creare, ci parla di come l'uomo contemporaneo possa riappropriarsi del suo tempo, sfuggendo all'illusione di vivere in un eterno presente.
Oggi avvertiamo la sensazione di vivere in un continuo presente, a causa dell’eccesso di informazione. Si tratta di una sensazione illusoria ma intensa, che elimina ogni prospettiva sul futuro e sul passato. Per uscirne dobbiamo imparare a riappropriarci del nostro tempo e del nostro spazio.
Marc Augé, già directeur d’études presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, di cui è stato a lungo Presidente, dopo aver contribuito allo sviluppo delle discipline africanistiche ha elaborato un’antropologia dei mondi contemporanei attenta alla dimensione rituale del quotidiano e della modernità. Tra le sue opere tradotte di recente: Tra i confini. Città, luoghi, interazioni (Milano 2007); Il mestiere dell’antropologo (Torino 2007); Il bello della bicicletta (Torino 2009); Il metrò rivisitato (Milano 2009); Per un’antropologia della mobilità (Milano 2010); Straniero a me stesso (Torino 2011); Futuro (Torino 2012); Per strada e fuori rotta (Torino 2012); Le nuove paure (Torino 2013); I paradossi dell’amore e della solitudine (Modena 2014); L’antropologo e il mondo globale (Milano 2014); Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste (Milano 2014); Fiducia in sé, fiducia nell’altro, fiducia nel futuro (Roccafranca 2014); Etica civile: orizzonti (Padova 2015); La forza delle immagini (Milano 2015); Le tre parole che cambiarono il mondo (Milano 2016); Un altro mondo è possibile (Torino 2017). È componente del Comitato Scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia.