Il tuo browser non supporta video HTML5
Mario Carparelli. Giulio Cesare Vanini e Giordano Bruno
Il rapporto con la cultura ermetica
Mario Carparelli, Vicepresidente del Centro Internazionali di Studi Vaniniani (CISV), intervistato a Napoli, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, in occasione delle celebrazioni del 399esimo anniversario del rogo di Tolosa in cui trovò la morte Giulio Cesare Vanini (Taurisano, Lecce, 1585 - Tolosa 1619) accusato di empietà dall'Inquisizione, mette a confronto il penisero di Giulio Cesare Vanini con quello di Giordano Bruno.
Paradossalmente Vanini non cita mai Giordano Bruno, pur essendo morto diciannove anni dopo e avendo ripercorso la stessa vicenda di peregrinazione in giro per l'Europa.
Una grande differenza tra i due è il rapporto con la cultura ermetica, astrologica, magica e che Vanini si lascia definitivamente alle spalle, insieme alla visione antropocentrica dell'universo: per Vanini l'uomo non ha nessuna prerogativa particolare rispetto alle altre creature e l'universo è eterno, ma probabilmente, a differenza di quel che pensava Bruno, finito.