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Nicoletta Cusano. Ritornare a Parmenide
La differenza tra Parmenide e Severino
In questa intervista, realizzata in occasione del Congresso Internazionale in onore di Emanuele Severino: All'alba dell'eternità. I primi 60 anni de La struttura originaria (Brescia, 2 e 3 marzo 2018), Nicoletta Cusano parla del celebre saggio di Emanuele Severino del 1966, Ritornare a Parmenide, ripubblicato nel 1995 da Adelphi in Essenza del nichilismo.
Ritornare a Parmenide, lo dice esplicitamente Severino, non è un imperativo, ma significa ripartire dal senso assoluto dell'opposizione tra essere e non essere.
Ma l'essere parmenideo lascia fuori da sé le determinazioni, per cui di Parmenide bisogna tenere ferma la forza dell'opposizione tra positivo e negativo.
Questa opposizione tra essere e non essere va intesa concretamente come opposizione dell'essente in quanto tale alla propria negazione e quindi è necessario affermare l'eternità di ogni essente come tale. Questa è la differenza tra Parmenide e Severino.
Nicoletta Cusano, dal 2010 docente di filosofia teoretica per la cattedra di Ontologia Fondamentale (Università Vita-Salute San Raffaele), dal 2020 ha assunto l’incarico di direzione del Centro di ricerca in filosofia (CRIF Bolzano), per cui dirige attualmente un progetto di ricerca rivolto al rapporto tra filosofia, neuroscienze e Intelligenza Artificiale. Dal 2013 dirige la Rivista scientifica semestrale di filosofia teoretica La Filosofia Futura (Mimesis editore) di cui Emanuele Severino è stato Presidente dalla sua fondazione.