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Pietro Montani. L'estetica contemporanea

Arte e nuove tecnologie

Pietro Montani, intervistato al Festival della Filosofia di Modena 2017 Le forme del creare, parla dell'estetica contemporanea.
L’ultima grande estetica teorica è stata quella di Theodor Adorno, pubblicata nel 1970, poco dopo la morte del suo autore e che fa i conti con un’industria culturale, che, in quanto meccanismo di riproduzione dell’esistente, l’arte deve combattere.
Il limite più evidente di questa estetica, sicuramente troppo selettiva, è la scarsa attenzione nei confronti delle opportunità che stavano nascendo in quegli anni con le nuove tecnologie.

Oggi noi possiamo identificare l’opera davvero importante quanto più quest’opera si allontana dalla chiusura della dimensione puramente contemplativa e si apre alla prassi, avvalendosi delle nuove tecnologie, le quali da una parte interagiscono con il mondo reale e dal’altra ci mettono in condizione di essere tutti potenziali utenti produttivi, aprendo grandissimi spazi alla creatività tecno-estetica, che è il nostro futuro.


Pietro Montani è professore di Estetica presso l’Università di Roma "La Sapienza". Si è occupato di storia della disciplina estetica e ha messo a fuoco la questione dell’immaginazione cinematografica “al di là dello spazio letterario”, come forma originale di connessione tra fatti e finzione. Più di recente i suoi interessi si sono rivolti allo statuto biopolitico dei rapporti tra tecnica ed estetica. Tra i suoi libri: Estetica ed ermeneutica. Senso, contingenza, verità (Roma-Bari 1996); L’immaginazione narrativa. Il racconto del cinema oltre i confini dello spazio letterario (Roma 2000); Arte e verità dall’antichità alla filosofia contemporanea. Un’introduzione all’estetica (con A. Ardovino, D. Guastini, Roma-Bari 2002); Bioestetica. Senso comune, tecnica e arte nell’età della globalizzazione (Roma 2007); Tecnologie della sensibilità. Estetica e immaginazione interattiva (Milano 2014).