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Eva Cantarella. I greci e la legge del mare
Una legge non scritta di ospitalità
Anche se si ritenevano superiori agli stranieri che consideravano barbari, gli antichi greci accoglievano i naufraghi nel migliore dei modi: quando arrivavano sulle coste greche non gli si chiedeva nemmeno il nome ma li si accoglieva, li si nutriva, si davano loro dei vestiti nuovi, si preparava loro un banchetto e solo dopo si poteva chiedere il loro nome e da ove venissero. Addirittura chi veniva accolto riceveva dei doni da chi l’aveva ospitato e da questo nasceva un rapporto per cui anche i loro discendenti si scambiavano doni e addirittura si scambiavano le mogli, stabilendo rapporti culturali importanti.
La philoxenia è una legge non scritta di ospitalità, ed è bene ricordarlo in un tempo come quello attuale in cui il Mediterraneo è diventato un muro per chi tenta di valicarlo per salvarsi la vita.
Eva Cantarella ha insegnato Istituzioni di Diritto romano e Diritto greco antico all’Università Statale di Milano. Ha insegnato anche in molte università e istituzioni italiane e straniere, tra le quali la New York University, l’Università di Austin Texas, quelle di Varsavia, Atene, Granada, Barcellona e Santiago de Compostela. È autrice di oltre venti libri. Ha pubblicato oltre centocinquanta articoli su riviste scientifiche e opere collettanee italiane e straniere. Collabora da molti anni alle pagine culturali del Corriere della Sera.