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Olivier Roy. La crisi dell'umanesimo classico in Europa
Il ruolo della filosofia
Olivier Roy, intervistato in occasione del Festival della Filosofia di Modena Persona, parla della crisi dell'umanesimo classico in Europa.
Olivier Roy è professore all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, dove è titolare della Cattedra Mediterranea al Robert Schuman Centre for Advanced Studies. È stato direttore di ricerca al Centre national de la recherche scientifique (CNRS), ha insegnato all’EHESS e all’Istituto di studi politici di Parigi (IEP). Ha lavorato come consulente al ministero degli Affari Esteri francese e all’Ufficio delle Nazioni Unite. Il suo ambito di ricerca comprende l’Islam politico e le religioni comparate. Tra le sue principali pubblicazioni in lingua italiana: Afghanistan. L’Islam Afghano dalla tradizione alla radicalizzazione talebana (871-2001) (Genova 2002); Global muslim. Le radici occidentali del nuovo Islam (Milano 2003); L’impero assente. L’illusione americana e il dibattito strategico sul terrorismo (Roma 2004); Islam alla sfida della laicità (Venezia 2008); Generazione ISIS. Chi sono i giovani che scelgono il Califfato e perché combattono l’Occidente (Milano 2017); La santa ignoranza. Religioni senza cultura (Milano 2017); L’Europa è ancora cristiana? Contro il nuovo nazionalismo (Milano 2019).
È un problema. La filosofia, invece, non è morta, vive, viene insegnata ed è messa in pratica. La ragione continua ad essere un valore molto forte in Europa, ma direi che ha assunto un carattere universale e non è più solo appannaggio delle università europee. La ragione è diventata universale, ed è un fattore positivo.In Europa l’umanesismo classico è in crisi. Si tratta in primo luogo di una crisi del sapere: il greco e la filosofia sono ancora materie di studio, non siamo in pieno deserto culturale, ma sono sempre meno conosciute. Oggi i ragazzi non imparano più il latino o il greco. È un peccato, ma è così. Dove troviamo oggi riferimenti alla mitologia? Nei fumetti, nei manga, in una sorta di folklore della cultura giovanile, che è completamente astorica e non si interessa alle proprie radici storiche.
Olivier Roy è professore all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, dove è titolare della Cattedra Mediterranea al Robert Schuman Centre for Advanced Studies. È stato direttore di ricerca al Centre national de la recherche scientifique (CNRS), ha insegnato all’EHESS e all’Istituto di studi politici di Parigi (IEP). Ha lavorato come consulente al ministero degli Affari Esteri francese e all’Ufficio delle Nazioni Unite. Il suo ambito di ricerca comprende l’Islam politico e le religioni comparate. Tra le sue principali pubblicazioni in lingua italiana: Afghanistan. L’Islam Afghano dalla tradizione alla radicalizzazione talebana (871-2001) (Genova 2002); Global muslim. Le radici occidentali del nuovo Islam (Milano 2003); L’impero assente. L’illusione americana e il dibattito strategico sul terrorismo (Roma 2004); Islam alla sfida della laicità (Venezia 2008); Generazione ISIS. Chi sono i giovani che scelgono il Califfato e perché combattono l’Occidente (Milano 2017); La santa ignoranza. Religioni senza cultura (Milano 2017); L’Europa è ancora cristiana? Contro il nuovo nazionalismo (Milano 2019).